Scopre la falla di «FaceTime» a 14 anni, Apple gli paga gli studi
Si chiama Grant Thompson e ha solo 14 anni. Sufficienti però a scovare una falla in FaceTime, l'applicazione di Apple che permette di telefonare e videochiamare tramite internet. E dopo la segnalazione di sua madre, ora il gigante di Cupertino intende contribuire a sostenere gli studi del quattordicenne texano.
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Quello che ha scopertoGrant Thompson era inerente a un problema di privacy: un bug che, in alcuni casi, consentiva agli utenti di ascoltare l'audio e vedere le immagini catturate dall'iPhone del destinatario di una chiamata prima che questo rispondesse. Dopo la segnalazione, Apple si è subito mossa per risolvere il problema e ora ha messo a disposizione un aggiornamento software (iOS12.1.4) che riattiva le chiamate di gruppo di FaceTime, sospese dopo la scoperta della falla.
La madre di Grant, Michele Thompson, ha raccontato che il ragazzo si è accorto del bug mentre stava mettendo insieme un gruppo FaceTime con gli amici per giocare a Fortnite. La compagnia di Cupertino ha diffuso una nota in cui ringrazia la famiglia Thompson e si è scusata «con i clienti colpiti e con tutti coloro che si sono preoccupati per questo problema di sicurezza».
Intanto però il procuratore generale dello Stato di New York ha avviato un'indagine sulla tempestività e l'adeguatezza dell'intervento di Apple nell'informare gli utenti dei rischi che correva la loro privacy e nel tutelarli. Anche la politica si è attivata chiedendo risposte sulla questione al ceo Tim Cook. La falla di FaceTime è stata scoperta in un momento in cui la questione privacy – e dunque la sicurezza degli utenti – si avverte sempre più urgente.