L’isola russa che ha dichiarato lo stato di emergenza per un’invasione di orsi polari
Una remota isola russa ha dichiarato lo stato di emergenza dopo che più di cinquanta orsi polari hanno fatto irruzione in case e uffici. Secondo un funzionario del posto, alcuni degli animali, spinti verso la terraferma dallo scioglimento dei ghiacci, hanno attaccato gli abitanti delle isole Novaya Zemlya. In Russia è vietato cacciare questi esemplari, ma le autorità hanno affermato che permettere di sparare agli orsi potrebbe essere l'unica soluzione rimasta.
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Gli orsi polari si muovono verso i centri abitati per la fame e la ricerca di cibo, dovuta dal cambiamento del loro habitat – conseguenza del cambiamento climatico - come indica uno studio della rivista Science. Gli animali sono ufficialmente classificati come "vulnerabili" e il loro numero sta diminuendo a vista d'occhio. Da dicembre, l'esercito si occupa di pattugliare le strade di Belushya Guba, il villaggio di 560 persone sulle isole Novaya Zemlya, ma ormai gli animali non temono più i segnali che servivano a farli indietreggiare. «La gente ha paura», ha affermato Aleksander Minaev, vice-presidente della regione, «Gli abitanti hanno paura ad uscire di casa, la loro routine è stravolta, i genitori sono riluttanti a mandare i figli a scuola o all'asilo». Il capo dell'amministrazione locale, Vigansha Musin, che vive a Novaya Zemlya dal 1983, ha affermato che «non ha mai assistito ad una tale invasione di massa di orsi polari».
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