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Mahmood, Ghali, Chadia Rodriguez: così la canzone italiana diventa multiculturale

10 Febbraio 2019 - 15:04 Redazione
Negli ultimi tempi il panorama musicale italiano si è arricchito con nuove sonorità e nuovi temi. Chi sono e da dove vengono i protagonisti di questa nuova stagione della canzone italiana

Dopo la vittoria al Festival di Sanremo, Mahmood ha attirato le critiche di chi ha visto nel suo successo una mossa politica – a favore dell’integrazione e del multiculturalismo – più che una genuina valutazione musicale. Chiariamo subito una cosa: Mahmood è italiano, figlio di padre egiziano e mamma sarda e viene dalla periferia di Milano, così come tanti altri artisti della sua generazione. Il contesto in cui è cresciuto rivive nelle sue canzoni, come succede nei testi di altri giovani cantautori che si sono affacciati recentemente sulla nostra scena musicale: italiani di seconda generazione che hanno fatto del razzismo, dell’emarginazione e della religione alcuni dei temi cardine della loro produzione musicale. Ne abbiamo scelti alcuni, tra quelli che negli ultimi tempi hanno contribuito maggiormente a rinnovare argomenti e sonorità della musica italiana.

Ghali

«Perché sono ancora un bambino, un po’ italiano e un po’ tunisino», canta Ghali in Cara Italia. Ghali Amdouni,​​​ 25 anni, nasce a Milano da genitori tunisini. Nel 2011 il rapper milanese fonda la band Troupe d’Elite, insieme a Ernia, Maite e FonzieBeat. Ma è nel 2016 che irrompe nella discografia italiana con Ninna Nanna. Nel primo giorno di arrivo su Spotify il pezzo fa registrare il più alto numero di ascolti sulla piattafoma musicale. Seguono brani come Pizza Kebab e Happy Days. Nel 2018 con Cara Italia ottiene la consacrazione grazie al brano Cara Italia a favore dell’integrazione degli stranieri.

Chadia Rodriguez

Giovanissima, classe ’98, Chadia è diventata in pochissimo tempo la regina della trap italiana. Metà spagnola e metà marocchina, è l’idolo delle ragazze adolescenti. È entrata a gamba tesa in un mondo prevalentemente maschile. A gennaio la trapper ha pubblicato su YouTube il video di Sarebbe Comodo, arrivato subito primo in tendenze resistendo anche a un colosso come Fedez. Di recente ha pubblicato il singolo Sister (Pastiglie), un remake trap del vecchio pezzo Pastiglie dei Prozac+.

Tarek Iurchich in arte Rancore

Ha partecipato all’ultimo festival di Sanremo in coppia con Daniele Silvestri, in un duetto su un ragazzo e i suoi problemi adolescenziali vissuti all’ombra di un mondo, quello degli adulti, che troppo spesso non riesce a comunicare, rimanendo sordo alle richieste d’aiuto. Rancore, 30 anni, è stato scoperto da Silvestri tra i circoli del rap romano. Padre croato e mamma egiziana, scrive testi da quando aveva 14 anni, ma ha esordito nel 2006 con il disco Segui me. Il rapper romano ha definito il suo stile «Hermetic Hiphop». Ha chiuso il suo tour italiano all’Atlantico di Roma con uno spettacolo, il The Super Gusbumps Show, dove è riuscito a unire rap, magia, teatro e illusionismo.

Laioung

Giuseppe Bockarie “Laioung” Consoli è nato a Bruxelles nel 1992 da padre italiano e madre della Sierra Leone. Il suo nome d’arte deriva da Young Lion, giovane leone. Fin da piccolo è cresciuto circondato dalla passione dei genitori per la musica: il padre suona sette strumenti mentre la madre canta dancehall. In giro per il mondo sin da giovane, tra Parigi, Londra e il resto d’Europa, è riuscito a produrre musica mescolando le diverse culture e i ritmi che lo hanno influenzato durante la sua crescita. Nel 2016 esce il suo primo singolo Giovane Giovane che conquista il disco di platino. Ha fondato il marchio RRR Mob per scoprire nuovi talenti in Italia che all’estero. A gennaio è uscito il suo ultimo singolo Hang With Us con la collaborazione del rapper tedesco Kollegah.

Maurego

Oussama Laanbi è nato a Berrechid in Marocco, ma dopo neanche un mese era già in viaggio per l’Italia. Inizia a reppare a Melchiorre Gioia, una quartiere di Milano. Proprio nel capoluogo lombardo incontra Ghali con cui fonda il gruppo Rap’n’Roll insieme anche a Fonzie, Sito e Paola. Inizia a farsi notare nel 2014, con il video di Criminale. Nel 2016 esce il suo primo album Tra Zenith e Nadir. Infanzia complicata, l’affidamento e i problemi con il padre, è stato il rap ad aiutarlo nell’affrontare la separazione dai genitori.

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