Perché Ultimo era il favorito del Festival di Sanremo
Molti erano convinti che la finale di Sanremo l’avrebbe vinta lui, Ultimo, in gara con I tuoi particolari, «una canzone semplice che presuppone un’interiorità complessa», così l’aveva descritta. L’impresa non gli è riuscita per poco: fino a poco prima della proclamazione, le percentuali del televoto erano a favore del cantautore di San Basilio: 47% dei voti contro il 14% per Mahmood. Votando compatta per l’artista milanese (padre egiziano-madre sarda), la giuria di Sanremo ha ribaltato i pronostici consegnando il leone rampante al giovane di Gratosoglio, periferia sud della città, e alla sua Soldi. Ultimo non l’ha presa bene. In conferenza stampa ha attaccato i giornalisti che gli avevano fatto notare la freddezza nei confronti del collega, con cui condivide la giovane età e la provenienza dalla periferia. «Io non sono incazzato – ha detto dopo la sfuriata contro la stampa – Non ce l’ho con voi. Semplicemente sono amareggiato perché punto all’eccellente e non al buono». Non male per un ragazzo di 23 anni, che è passato in poco tempo dallo status di perfetto sconosciuto alla vittoria dell’edizione 2017 di Sanremo giovani e alla “quasi vittoria” di ieri, sul palco dei grandi. L’amarezza è comprensibile, ma il tempo gioca a suo favore: tra i giovanissimi, Niccolò Moriconi (questo il nome all’anagrafe) è ormai una celebrità: dopo aver brillato tra i giovani dell’Ariston, Ultimo ha iniziato a riempire i palazzetti e a scalare le classifiche di vendita con i suoi dischi, aggiudicandosi il doppio platino con Peter Pan. Bravo lui: non si è adagiato sugli allori e ha cavalcato l’onda positiva, continuando a comporre pezzi validi nonostante la rapida ascesa. La sua arte coglie perfettamente la sua sensibilità, coltivata nel Conservatorio di Santa Cecilia e nutrita dalla realtà della periferia romana, che lo ha sempre ispirato: «Mi chiamo Ultimo per far capire subito per chi scrivo», aveva detto agli esordi, spiegando l’origine del suo nome d’arte. Oggi la scena non è tutta per lui, ma abbiamo deciso comunque di pubblicare le canzoni che hanno contribuito al suo successo e che lo rendono uno dei giovani cantautori più apprezzati della scena musicale italiana:
Ho perso tempo per guardarmi dentro e
Ho sistemato qualche mia abitudine
Ma poi la sera che arrivava ed io
Mi chiedevo dov’è il senso
Se c’è un senso a tutto questo
Poesia senza veli dal suo ultimo album Peter Pan (2018), Al momento, su Youtube conta 33 milioni di visualizzazioni
Ehi, sai è difficile restare calmi
Sei la certezza in cui ripararmi
La luce filtra tra gli alberi spogli
Ma il sole è nulla in confronto ai tuoi occhi
Tu sei la prima missione compiuta
Sei il desiderio che muta è riuscita
È una poesia senza veli
Io vivo con i tuoi piedi
Io vivo e grazie a te se sto in piedi
E non ci credi?
Prova ad aspettarmi nel fiore
Più nascosto del mondo
E sarò li prima di te
Pianeti, dall’omonimo album del 2017,
Che ero a un passo da perdere te
Ma tu eri a un passo da perdere che
Per tutte quelle sere in cui ti ho persa e neanche so il perché
Che ero un passo da perdere te
E tu eri un passo da perdere me
Io che non ho avuto mai niente di vero a parte te
I tuoi particolari, il brano che ha portato quest’anno sul palco dell’Ariston. Qui in duetto con Fabrizio Moro, artista col quale aveva già collaborato per il singolo L’eternità (il mio quartiere)
Mi mancan tutti quei tuoi particolari
Quando dicevi a me
«Sei sempre stanco perché tu non hai orari…»
È da tempo che cucino e
Metto sempre un piatto in più per te
Sono rimasto quello chiuso in sé
Che quando piove ride per nasconder