L’analisi di YouTrend: «La Lega sfonda per la prima volta al Sud grazie ai voti di Forza Italia e 5 Stelle»
Dopo il voto in Abruzzo con la vittoria di Marco Marsilio, Lega e Movimento 5 Stelle si promettono reciproca fedeltà a colpi di avvertimenti. Il ministro dell’Interno invita i pentastellati a «non temere nulla» mentre il capogruppo M5S al Senato Stefano Patuanelli prova ad avvertire l’alleato: «Salvini sa perfettamente che scaricare il M5s avrebbe ripercussioni molto forti anche sul suo elettorato». Ne abbiamo parlato con il direttore di You Trend Lorenzo Pregliasco.
Quanto del successo della Lega deriva dall’avere sottratto voti agli alleati di governo?
Il Carroccio ha beneficiato di un doppio fenomeno. Da una parte l’afflusso dei voti da Forza Italia è stato molto più massiccio rispetto alle Regionali di 5 anni fa, quando il partito di Berlusconi era il principale alleato all’interno della coalizione di centrodestra e addirittura la Lega non si era presentata. I 5 stelle invece hanno ceduto i voti alla Lega in città come L’Aquila e Pescara. Sicuramente c’è stato questo afflusso che ha contribuito a far risaltare quel 27,5% ottenuto Lega che è un dato un pochino superiore alle attese. Si tratta del primo vero sfondamento a Sud della Lega.
Nei prossimi mesi andranno al voto Sardegna, Basilicata e Piemonte. Cosa dovrà aspettasi il Movimento 5 Stelle?
La Sardegna ha una parte di liste locali piuttosto caratteristiche e quindi non ha un’offerta politica paragonabile a quella delle altre regioni citate, ma se anche il 24 febbraio dovessimo vedere un grosso incremento della Lega in Sardegna, sarebbe un segnale di conferma del trend che i 5 Stelle non potrebbero ignorare. Si tratta di una regione in cui il Movimento fondato da Grillo e Casaleggio è da sempre molto forte ed è andato bene anche lo scorso anno. Ma bisogna sempre considerare che il Movimento 5 Stelle patisce le amministrative perché sceglie di tenere lontane eventuali liste collegate. In Abruzzo poi il Partito Democratico esce formalmente sconfitto con Giovanni Legnini secondo classificato. Insomma possiamo dire che l’ex vicepresidente del Csm si salva, ma il Pd non troppo.
Il dato sull’affluenza, in calo rispetto al 57,9% delle Regionali del 2014, è stato così disastroso?
Il dato del 53% non è esaltante ma non si può considerare in modo troppo negativo. Bisogna considerare che l’Abruzzo aveva registrato una partecipazione di poco maggiore del 60% cinque anni fa con la concomitanza con Europee e Comunali.