Gli effetti della Tav su smog e ambiente. Ecco cosa dice l’analisi costi-benefici
Dopo mesi di attesa, irisultati dell’analisi costi-benefici del Tav sono finalmente pubblici. Secondo la relazione,il progetto presenta una redditivitàfortemente negativa». I dubbi degli esperti guidati da Marco Ponti non riguardano soltanto l’aspetto economico, ma anche quello ambientale:«Ivantaggi ambientali della linea ferroviaria ad alta velocitàTorino-Lione– si legge -sono trascurabili». Le associazioni ambientaliste sono da sempre contrarie al Tav. Legambiente ha ricordato più volte checi sono26 opere «bloccate e senza risorse, che aiuterebberoa migliorare la vita dei pendolari»: tram e metropolitane che potrebbero servire «oltre 12 milioni di persone» se si decidesse di investire davvero nella«cura del ferro».
I benefici ambientali, secondo la relazione del team di esperti guidati da Ponti, sarebbero trascurabili a livello nazionale e ancora di più a livello europeo. Il dossier costi-benefici commissionato daToninelli mette in dubbio tutte le proiezioni relative al traffico su gomma. Se venisse realizzata l’alta velocità, le emissioni di C02 si ridurrebbero certamente, dice il dossier, ma il merito non sarebbedella Tavquanto della futura «innovazione tecnologica dei veicoli». Il presupposto su cui si basavano tutte le analisi precedenti- si legge nella relazione – ha portato a sovrastimare i benefici ambientali della linea ad alta velocità.Nel Quaderno n. 12 dell’Osservatorio per l’asse ferroviario Torino – Lione (2018c), scrivono gli esperti, viene proposta una stima dei benefici esterni (ambientali, congestione, etc.) che calcola anche i costi di congestione e relativi impatti ambientali. Proprio i costi di congestione – e conseguente inquinamento – sarebbero stati sovrastimati nei lavori passati.
I tir che passano in zona e trasportano merci si muovono, dicono gli esperti guidati da Ponti, su strade e soprattutto autostrade meno congestionate di quanto evidenziato in passato. Strade che godono di flussi di traffico in genere scorrevoli mentre i tir si muovono principalmente di notte e «fuori dai nodi urbani negli orari di punta».Secondo la relazione, con il Tav, in media, in un giorno, «la durata dei viaggi tra Milano e Parigi si ridurrebbe di 2 minuti e 20 secondi; quelli tra Milano e Lione di 1 minuto e 20 secondi e il tempo di attraversamento della tangenziale di Torino diminuirebbe di circa 5 secondi». Cifre minime: «Lariduzione attesa delle emissioni si attesta intorno alle 500.000 t», ovvero circa lo 0,5% delle emissioni di gas serra nel settore dei trasporti in Italia e lo 0,05% in Europa. Al nostro paese il Tav porterebbe una riduzione delle emissioni dello 0,12%, ovvero 428 milioni di tonnellate di CO2. Conclusione: «i benefici ambientali attesi – che monetizzati sono pari a circa 5 miliardi (Osservatorio 2011) – sono, a livello nazionale e ancor più europeo, di entità quasi trascurabile».
Ansa/Alessandro Di Marco
Se per l’inquinamento, il carburante eventualmente risparmiato non si trasforma, secondo l’analisi costi-benefici, in un vantaggio ambientale significativo, diventa però un elemento negativo se si guarda al mancato introito per lo Stato in termini di accise. «Con riferimento all’impatto sulle finanze pubbliche degli Stati interessati, il costo da sopportare in caso di realizzazione del progetto non è rappresentato dalla somma dei soli costi di investimento e di gestione», si legge nelle conclusioni.«Aquesti devono infatti essere sommate le minori accise che portano il bilancio complessivo da 10 a 11,6 miliardi (flussi attualizzati) nello scenario “realistico” e a 16 miliardi in quello “Osservatorio 2011”».
«Colpisce nell’analisidi Ponti che vengano pesantemente sottostimati i benefici che deriverebbero dal de-congestionamento del traffico sulle tangenziali di Torino e Milano e sulle autostrade per la Francia, così come sono sottostimati i benefici ambientali (esternalità positive) da riduzione di emissioni di Co2 e i benefici da riduzione di incidentalità, dice oggi a Radiocor Plus il professor Roberto Zucchetti, docente di «Metodologie di valutazione delle infrastrutture di trasporto» alla Bocconi di Milano e da anni consulente dell’Osservatorio tecnico Torino-Lione della presidenza del Consiglio. «Molto bassi sono stimati anche i benefici della nuova ferrovia per il trasporto merci. Calcolare invece come costo le minori accise sulla benzina è contrario alle linee guida europee, e dello stesso Ministero delle Infrastrutture, sull’analisi costi-benefici».