Dal rinnovo unico alla stretta sugli stranieri: tutti i paletti della Lega al reddito di cittadinanza
Pioggia di emendamenti al Decretone firmati Lega per limitare la durata e restringere la platea dei beneficiari del Reddito di cittadinanza. Le proposte di modifica al testo, in commissione Lavoro al Senato, vogliono dare la priorità alle famiglie con disabili e, parallelamente, restringere la possibilità di ottenere il Reddito per gli stranieri. Tra le proposte avanzate dai senatori, c'è l'esclusione dell'assegno di invalidità dal calcolo dell'Isee, la pensione di cittadinanza anche all'anziano che vive con un disabile più giovane e l'aumento dei coefficienti della scala di equivalenza. Sempre con riferimento ai destinatari che hanno familiari disabili, la Lega propone anche di dare loro la priorità nell'ottenere un lavoro vicino casa, così che assistere e accudire chi non è autosufficiente divenga cosa più semplice.
Altre proposte di modifica dei senatori leghisti riguardano poi restrizioni sulla durata della misura per i destinatari. Secondo uno dei 1600 emendamenti presentati al Decretone, il Reddito di cittadinanza potrà essere rinnovato «una sola volta per un periodo pari alla prima erogazione». Quanto al monte ore dei lavori utili che i beneficiari dovranno svolgere nell'arco di una settimana, è stato rivisto e fissato a 36 ore, e non più a 8. Uno scontro tra gli alleati di governo è invece andato in scena sul doppio bonus per le aziende che assumono al Sud. Un emendamento della Lega al decretone lo cancellerebbe. «Sono basita e quasi sconcertata – commenta la ministra 5 Stelle per il Sud Barbara Lezzi -. L'emendamento andrebbe a penalizzare pesantemente le attività produttive del Sud che hanno bisogno di strumenti per risollevarsi e tornare competitive».
Anche il M5s ha presentato alcuni emendamenti al Decretone, ma il senso di marcia è chiaramente inverso a quello portato avanti dalla Lega, il che apre nuovi fronti di spaccature nella maggioranza. Le proposte di modifica del Movimento sono invece inerenti all'ampliamento della platea in caso di «famiglie numerose». Ma i 5 Stelle – come preannunciato dal leader Luigi Di Maio – hanno pensato anche di introdurre maxisanzioni per i furbetti e in caso di lavoro nero per i beneficiari.