Di Maio si arrende dopo la disfatta in Abruzzo: «Se non siamo pronti, non dobbiamo presentarci»
L'ammissione di colpa arriva sul Blog delle Stelle, la piattaforma ufficiale del Movimento 5 Stelle. La firma è di Luigi di Maio, vicepremier e capo politico. Il caso è quello delle elezioni in Abruzzo e la sentenza è chiara: «Dove non siamo pronti dobbiamo smetterla di presentarci». Nelle elezioni che si sono tenute domenica10 febbraio ipentastellati hanno ottenuto il 20,2 % dei voti. Non abbastanza per raggiungere la coalizione di centro sinistra al 31,3% e quella di centro destra, 48%. Un risultato in calo rispetto al 2014, quando avevano ottenuto il 21,4% con la stessa candidata: Sara Marcozzi. Ancora peggio il confronto con le politiche del 4 marzo 2018, quando il Movimento 5 Stelle aveva ottenuto il 39,8% dei voti. Un problema, quello delle regionali, che non si è verificato solo in Abruzzo, come spiega lo stesso Di Maio.
Dopo la Sicilia, dopo il Molise, dopo l’Abruzzo. Se non siamo riusciti a conquistare una regione con Giancarlo Cancelleri nonostante il 35%, con Andrea Greco nonostante il 38% e con Sara Marcozzi, persone che hanno dato l’anima nel territorio per anni e che hanno fatto l’impossibile, è chiaro che ci sono alcuni problemi di fondo. Che come MoVimento dobbiamo affrontare. Che io come capo politico del MoVimento 5 Stelle intendo affrontare
Cosa cambiare: il rapporto con il territorio
La ragione di queste sconfitte è da cercare nel rapporto con il territorio, una relazione che secondoDi Maio va ripensata e affrontata in maniera più attenta, altrimenti ci si può anche non presentare alle elezioni.
È necessario arrivare sempre alle amministrative con un percorso che preveda un lavoro sul territorio fatto di incontri con categorie, mondo del sociale, con gli amministratori. Non improvvisando come a volte accade. Questo vuol dire pure che dove non siamo pronti dobbiamo smetterla di presentarci
Sul piatto anche la possibilità, finora inedita, di trovare alleanze.
Dobbiamo affrontare il tema dell’organizzazione nazionale e locale, dobbiamo aprire ai mondi con cui sui territori non abbiamo mai parlato a partire dalle imprese, dobbiamo decidere se guardare alle liste civiche radicate sul territorio
Trovare una nuova strategia, la parola agli iscritti
Prima di cambiare linea, Di Maio spiega che la nuova strategia passerà comunque dal voto degli iscritti
Nelle prossime settimane presenterò agli iscritti del MoVimento delle proposte da sottoporre a consultazioni online. Dobbiamo affrontare il tema dell’organizzazione nazionale e locale, dobbiamo aprire ai mondi con cui sui territori non abbiamo mai parlato a partire dalle imprese, dobbiamo decidere se guardare alle liste civiche radicate sul territorio
L'ultimo passaggio del comunicato riguarda il Governo e i rapporti con un alleato che sta diventando sempre più potente, nei voti locali e nei sondaggi.
C’è poi chi pensa che per vincere in Abruzzo dovevamo far cadere il Governo. Questo finché ci sarò io non avverrà. I nostri iscritti hanno votato il contratto di Governo e io ho dato la mia parola agli italiani che si va fino in fondo. Questo Governo durerà 5 anni e ispirerà tanti altri governi europei. Il MoVimento 5 Stelle oggi è l’unico argine a Berlusconi Ministro della giustizia o dell’economia.