Italiani tra i meno romantici d’Europa: cala ancora il numero dei matrimoni
Gli italiani non si sposano più. Lo dice uno studio pubblicato nel giorno di San Valentino dall’Istituto di ricerca statistica europeo (Eurostat), che ha messo in relazione il numero dei matrimoni in ogni Paese con il quantitativo degli abitanti.
L’Italia è in coda alla classifica dei romantici (battuta per un pelo solo dalla Slovenia), registrando una media di 3.2 matrimoni ogni 1.000 abitanti. A vincere è la Lituania (7,5), che si aggiudica il podio insieme alla Romania (7.3), Cipro (6.8) e Lettonia (6.8).
Non che servisse una ricerca per farci accorgere di quanto siano diminuite le partecipazioni di nozze nelle nostre cassette della posta e nelle cartelle e-mail. Che i millennials non vedano il matrimonio come una prospettiva scontata è sotto gli occhi di chiunque abbia un parente più giovane.
Così come è riconosciuto che l’aumento di divorzi tra le generazioni più avanzate abbia causato una disillusione in merito al tema. Ma non è un dato imputabile unicamente ai “giovani d’oggi”. Secondo i grafici, sono 60 anni che il numero di matrimoni in rapporto al quantitativo di abitanti continua diminuire progressivamente.
Gli anni della dolce vita promettevano anche grandi sogni domestici. Nel 1962, il vantaggio sui tempi moderni era di ben 5 punti (8.2). Già dieci anni dopo la situazione non era più così rosea: nel 1975 i numeri scendevano da 8.2 a 6.7. Ma erano pur sempre gli anni del punk e delle controrivoluzioni culturali, e un piccolo sbandamento della seconda Generazione Perduta rispetto ai binari delle tradizioni italiane poteva quasi essere anticipato.
Nel 1985, però, le cose sembravano non mettersi meglio per l’istituzione matrimoniale, né la discesa sembrava avere un freno. Durante il decennio successivo agli anni Ottanta, il crollo continuava a manifestarsi di frazione in frazione, arrivando nel 1985 ad assestarsi attorno al 5.3.
dati europei su divorzi e matrimoni
Gli anni Novanta riescono a gestirsi bene, e consolidano la media senza troppi scossoni. Che sia tornato quello slancio familiare che aveva costruito le radici di una cultura nazionale? Not too fast, direbbero gli anglofoni.
Il nuovo millennio porta con sé un quantitativo di insidie non previste. Su tutte, la crisi economica del 2008: l’anno successivo al crollo delle borse, in Italia si osserva il numero più basso di matrimoni mai registrato fino a quel momento: il dato è 3.9. Ma sarà il 2014 a fare definitivamente in pezzi una delle bussole culturali nazionali, registrando 3.1 matrimoni su una base di 1000 abitanti.
In parallelo a ciò, dal 1965 al 2015 è stato registrato un aumento europeo dei divorzi. Benché l’andamento del grafico sia meno impennato di quello relativo alla diminuzione dei matrimoni, lo stato attuale delle cose non farà ben sperare gli appassionati di banchetti nuziali e di open bar ai buffet.