Sat, Gmat, Gre: guida ai test per iscriversi alle università straniere (e non solo)
Studiare in Italia con il sogno di andare all’estero per frequentare l’università o un master. Magari negli Stati Uniti. Ritrovarsi a guardare i voli, a controllare il fuso orario, a programmare viaggi on the road. Sono tanti i ragazzi italiani che progettano sin dal liceo oppure durante il corso di laurea triennale di fare un viaggio studi in un altro Paese per migliorare la lingua, fare un’esperienza, rendersi indipendenti.
L’entusiasmo iniziale rischia però di scontrarsi con la realtà: application da compilare, scadenze incalzanti, lettere motivazionali e poi ci sono i test Sat, Gmat, Gre che bisogna sostenere prima della partenza. Uno scoglio che spesso coglie impreparati gli studenti italiani che vengono a conoscenza di questi test poche settimane prima della sperata partenza e si rendono contro di non avere il tempo e la preparazione necessari per poterli sostenere da soli.
Cosa sono Sat, Gre, Gmat?
Di solito chi conosce queste sigle ha dovuto compilare un’application per un corso di studi all’estero, per gli altri probabilmente suonano totalmente nuove. Si tratta di test standardizzati di matrice americana. Servono per poter accedere all’università negli Stati Uniti. Ma in realtà anche in Europa e in Italia sempre più corsi di studi ricorrono a questi test per tastare la preparazione degli studenti.
Sat (Sholastic Aptitude Test) è un test attitudinale erogato da College Board che tutti gli studenti statunitensi si trovano a dare alla fine del liceo: l’equivalente in Italia dell’esame di maturità. È suddiviso in due parti: quantitative e verbal. Il punteggio massimo è 1600 (800 punti per sezione). Essendo un test preso in prestito dagli Stati Uniti si basa sul programma scolastico statunitense: è tutto in inglese e ogni sezione è a tempo. La difficoltà delle domande è variabile e incide sul punteggio.
Alcune domande sono molto semplici, ma rispondere a tante domande semplici e sbagliare poi una difficile incide negativamente sul punteggio. Il Sat ha un costo di circa 100 dollari americani e ci sono diverse sedi in Italia – sparse tra Roma, Milano, Firenze – in cui si può dare l’esame. Ci sono circa tre sessioni all’anno per poter sostenere il test in Italia. Quindi per gli studenti che intendono dopo il liceo frequentare un’università in cui è richiesto il Sat è importante non solo cominciare a studiare subito, visto che servono almeno sei mesi per prepararsi, ma anche prenotare l’esame il prima possibile.
«Ci sono studenti che vengono a conoscenza del test troppo tardi e non fanno in tempo a prenotare una data prima della scadenza dell’application. Può succedere che i ragazzi devono andare addirittura all’estero, per esempio a Londra, per poter dare l’esame in tempo perché in Italia non ci sono più posti disponibili», spiega Alice Pecora, administrative and marketing manager di Ebs, una delle prime scuole a Milano a preparare gli studenti a questo tipo di esami.
Gmat (Graduate Management Admission Test) serve per accedere a un Master o una laurea magistrale all’estero di stampo economico. È obbligatorio per accedere agli Mba. Come il Sat è costutuito da diverse parti: integrative reasoning, quatitative, verbal e analytical writing. Anche qui ogni prova è a tempo e il punteggio massimo è 800. Uno studente per essere competitivo, cioè per avere speranze di essere ammesso nei corso di laurea dei suoi sogni, deve acquisire un punteggio di almeno 600 punti.
«Bisogna iniziare a prepararsi almeno quattro o cinque mesi prima, tenendo in considerazione che non è sempre buona la prima e per avere un punteggio competitivo è probabile che bisognerà dare l’esame più volte», dice Alice. Il Gmat costa circa 200 dollari ed è un test adattivo, cioè la difficoltà aumenta man mano che si risponde correttamente alle domande più semplice. È adattivo sia per quanto riguarda il singolo esame, ma anche in linea generale: più studenti in una sessione passano il test e più il test sarà difficile nella sessione successiva.
«Negli anni per esempio il Gmat è diventato più complicato a causa della sempre più alta partecipazione degli studenti orientali che sono più preparati a dare questo tipo di test», continua Alice. Iscrivendosi sul sito dell'Mba è possibile fare alcune simulazione gratuite. Ecco alcune schede.
Gmat test: alcune tavole dell'esame
Il Gre (Graduate Record Examinations) si suddivide in una parte quantitativa, una parte verbale e un tema. Anche il Gre serve per chi vuole iscriversi a un master, a un dottorato o a una magistrale all’estero, ma di stampo non economico. Rispetto al Gmat è leggermente più ostico per gli italiani. Viene richiesta una complessa conoscenza lessicale e vocaboli molto specifici.
«Gli studenti che possono scegliere tra Gmat e Gre optano per il Gmat», dice Alice. Ci sono circa quattro sessioni al mese per dare il test che si può sostenere nelle principali città italiane, ma alcune sessioni sono più affollate di altre quindi anche nel caso del Gre è consigliato prenotare l’esame il prima possibile. Servono diversi mesi per preparare il test se si vuole ottenere un punteggio competitivo.
Test “non all’italiana”
I test Sat, Gre, Gmat non servono però solo a coloro che devono andare a studiare negli Stati Uniti, oppure in una delle università statunitensi sparse per il mondo. Sempre più università in Europa e in Italia optano per questo tipo di test. Il Gmat e il Gre per esempio sono richiesti da molte università europee come l’Università di Oxford, la London Business school, l’Università Alfonso X el Sabio di Madrid.
Ma senza andare troppo lontano anche in Italia sempre più università optano per il Sat o il Gmat al posto dei test d’ingresso. Per esempio nel 2018 quasi 1300 maturandi italiani hanno sostenuto il Sat per potersi iscrivere all'università, mentre nel 2017 1220 italiani hanno sostenuto il Gre.
La prima a introdurre questo tipo di test è stata l’Università Bocconi di Milano. Gli studenti che intendono iscriversi a un corso di laurea triennale possono scegliere se sostenere il test d’ingresso oppure presentare il Sat. Lo stesso discorso vale per il Gmat nella magistrale. Anche il Corso di Laurea in Business and economics dell’Università di Bologna richiede il Sat come il corso di Psychological Science dell’Università di Padova.
L’Università di Padova, nello specifico, ha deciso di adottare il Sat al posto del test d’ingresso nel 2015 per creare un sistema di valutazione equo senza che ne siano svantaggiati gli studenti interazionali. «Il nostro è un corso di laurea internazionale e negli anni ci siamo accorti che i nostri criteri di valutazione all’ingresso erano troppo legati a standard italiani quindi abbiamo pensato di introdurre il Sat», spiega Sara Mondini, presidente del corso di Psychological science. Il corso è a numero chiuso: possono iscriversi al massimo 80 studenti all’anno, di cui circa il 40% sono internazionali.
«Per accedere al corso basta un punteggio Sat di circa 1000 punti, poi è ovvio che la graduatoria viene stabilita in base a chi prende il punteggio più alto, ma di solito 1000 punti sono sufficienti». La dottoressa Mondini ammette che gli studenti italiani spesso sono molto sorpresi di fronte la necessità di dover sostenere il Sat, un test anomalo per gli standard del nostro Paese e di cui pochi sono a conoscenza.
Il ruolo delle scuole
La maggior parte dei ragazzi italiani che si imbattono in questo tipo di test sono quasi costretti a rivolgersi a scuole private per poter prepararsi al meglio e ottenere un punteggio competitivo nelle scadenze previste dalle università. Le scuole hanno un costo che varia dai 1500, per il pacchetto da 15/20 ore, ai 2200 euro per i pacchetti da 30 ore.
Una delle prime scuole private in Italia a preparare per i test Sat, Gmat, Gre, è stata la Ebs school di Milano. Ogni anno la Ebs prepara per i test diverse centinaia di studenti che vengono da tutta Italia per frequentare i corsi offerti da Ebs. «Abbiamo studenti dalla Sicilia, dalla Puglia che vengono qui e si trattengono un paio di giorni proprio per prepararsi ai test», spiega Laura Quarenghi Wray, direttrice didattica dei corsi della scuola.
«Più della metà dei ragazzi che si rivolgono a noi hanno provato a sostenere i test da soli senza riuscirci, o meglio senza riuscire ad ottenere il punteggio necessario per accedere ai corsi», continua Laura. E ammette che in generale gli studenti italiani, anche se hanno un ampio background culturale, non sono preparati a sostenere test come Sat, Gre, Gmat. «Sono test che nascono dalla didattica statunitense. Lo studente medio americano è abituato già dai tempi del liceo a studiare la logica a fare le gare di dibattito. Si tratta di una forma mentale diversa. Per gli studenti italiani non è sempre facile orientarsi. Poi basandosi su programmi statunitensi alcune parti su cui verte l’esame in effetti in italia sono poco studiate. Lo studente medio fa fatica, è una questione culturale. Ma con gli strumenti giusti lo studente italiano eccelle».