Treno Ventimiglia-Nizza: la polizia francese usa lo spray urticante contro i migranti
La polizia nazionale francese è intervenuta con le maniere forti per fermare alcunimigranti su un treno partito da Ventimiglia e diretto a Nizza. I migrantisi erano nascosti in un bagno per eludere i controlli: per farli uscire gli agentihanno spruzzato una sostanza non identificata, probabilmente spray urticante, che ha raggiunto anche i viaggiatori nella carrozza provocando bruciori, tosse e anche alcuni momenti di confusione e panico. L'episodio è avvenutoin territorio francese,vicino alla stazione di Menton Garavan.
La stazione di Mentone è la prima d'oltralpeuna volta oltrepassato il confine arrivando dall'Italia. Secondo quanto hanno riferito alcuni passeggeri, prima di spruzzare lo spray gli agenti hanno cercato di forzare la porta, senza riuscire ad aprirla.Alla scena hanno assistito diversi testimoni:«Prima della stazione di Garavan – ha raccontato una ragazza -il treno si è fermato per una decina di minuti. In stazione sono saliti i poliziotti, che come al solito hanno chiesto i documenti a tutti. Pochi minuti dopo abbiamo iniziato a starnutire e a tossire. A distanza di tre ore sento ancora i bruciori». I migranti, alla fine, sono usciti e sono stati portati in Caserma
Dall'inizio della crisi migratoria in poi, i controlli della polizia francese sui treni provenienti dall'Italia si sono fatti sempre più serrati.In passato Italia e Francia si sono scontratepiù volte per i respingimenti della polizia francesealla frontiera di Ventimiglia. L'immigrazione è ancora oggi terreno di scontro fra i due paesi: nella lettera all'omologo francese, il ministro dell'Interno Matteo Salvini aveva individuato proprio nell'l'immigrazione, insieme alla soluzione del problema deiterroristi italiani rifugiati in Francia, uno degli argomenti dell'eventuale incontro conil ministro dell'Interno francese Christophe Castaner. La risposta dell'Hotel deBeauvauera stata gelida. Castaneraveva replicato con un perentorio:«Non mi faccio convocare». La polemica si era scatenata all'indomani del rifiuto della Francia di accogliere alcuni dei naufraghi della Sea Watch perché considerati da Parigi migranti economici.
Il punto più alto della tensione relativamente alla gestione dei flussi migratori si era toccato nello scorso ottobre quando la gendarmerie aveva sconfinato in territorio italiano e "scaricato" due migranti nei pressi di Claviere, in Val di Susa,ma il caso forse più eclatante è quello di Bardonecchia quando 5 agenti della dogana francese, nel marzo del 2018, fecero irruzione nella sede dell'Ong Rainbow for Africa nella località montana in territorio italiano, con lo scopo di perquisire alcuni migranti provenienti dalla Francia. Anche in quel caso non mancarono le polemiche politiche e la procura di Torino aprì un'inchiesta a carico dei 5 agenti accusati di violazione di domicilio e perquisizione illegale.