L’autonomia delle regioni del Nord, il governatore Fontana: «Il M5s parla per slogan» – L’intervista
«Viva la Lombardia, viva l’autonomia». Dopo il via libera del consiglio dei ministri alla bozza d’intesa per l’autonomia di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, il leghista Attilio Fontana è soddisfatto e ottimista.
Nonostante i numerosi paletti del M5s– racchiusi in un contro dossier che potrebbe rallentare il percorso della riforma -, Fontana non è preoccupato perché, a suo dire, il Movimento altro non fa che «lanciare slogan» ma poi «non è in grado di discutere nel merito».
Presidente,il primo via libera tecnico alla bozza sulle autonomie c’è, ma l’iter sembra ancora tortuoso. Cosa pensa di questo risultato?
«È molto positivo. Perché siamo riusciti quantomeno a definire un documento sul quale discutere. Prima eravamo in presenza di una pagina bianca, non si sapeva cosa si sarebbe potuto scrivere. Adesso, invece, abbiamo un documento ben definito, condiviso in larga parte, che può essere riscritto, rivisto, modificato, limato, ma c’è. Quindi credo che sia un passo avanti. Così come un altro grandissimo passo avanti è quello di avere trovato le modalità con cui le nuove funzioni delle Regioni verranno finanziate».
Però il M5s si è messo di traverso.
«Vedo che c’è un’intera fascia dell’opinione pubblica che si sta mettendo di traverso usando delle argomentazioni assolutamente prive di ogni fondamento. Èuna cosa che capita sempre in questo Paese che io dico essere il più conservatore in assoluto. Tutte le volte che si cerca di portare al Paese dei cambiamenti si grida con grande entusiasmo all’inizio ma poi, al momento di concludere, una parte fa marcia indietro. Quella parte ha paura dei cambiamenti forse perché è un po’ debole. Pensa che un cambiamento potrebbe travolgere anche lo spazio che queste persone si sono ritagliate.
Per lei, invece, che valore avrebbe questo cambiamento?
Io credo che non aderire a questo cambiamento significhi non aderire a un progetto di Stato più moderno, più efficiente, più funzionante. Un progetto di Stato che guardi al futuro, che cerchi di superare le inefficienze che ci stanno penalizzando e che hanno soprattutto penalizzato il Sud. Credo che sia una sfida che bisogna avere il coraggio di correre se si vuole sperare che il Paese torni a essere competitivo a livello mondiale».
Quindi il timore espresso dai 5 Stelle che possano crearsi cittadini di Serie A e di serie B non ha ragione di esistere?
«Io dico che questi signori sono bravissimi nel lanciare degli slogan. E certi sono anche belli! “La secessione dei ricchi contro i poveri“, “cittadini di Serie A e di serie B”, però poi dovrebbero spiegare da cosa hanno tratto queste convinzioni perché io credo che, aldilà degli slogan, poi bisogna entrare nel merito. In cosa ravvisano questi signori il fatto che ci possa essere un cittadino di Serie A un cittadino di serie B? Quando me lo avranno spiegato passiamo al confronto. Se parlano per slogan io non intendo accettare alcuna discussione».
Potrebbe il nodo autonomie essere un altro fronte di spaccatura su cui il Governo rischia di traballare?
«Non ne ho la più pallida idea. Io dico che ogni considerazione si potrà fare solo quando sapremo se quei punti su cui c’è conflittualità verranno superati e come riusciremo a far quadrare le nostre richieste con le esigenze dei ministeri. Prima dobbiamo fare questo passaggio e poi possiamo passare alle successive considerazioni e decisioni».
Dunque quali sono i prossimi passi?
«A questo punto dovrebbe esserci una risposta nei prossimi giorni dei ministeri che sono in conflitto con uno o più punti delle nostre richieste».
Il sindaco di Milano ha fatto un nuovo appello sul suo profilo Facebook. Ha detto: «Fermatevi e discutiamone perché questa autonomia è avvolta dalmistero».
«A Sala rispondo che ha già cambiato opinione 4 o 5 volte. Nell’ultima versione gli do questa risposta nuova. Gli dico che la Regione Lombardia a maggio ha stipulato con Anci un protocollo d’intesa che prevede la possibilità di confrontarci con le autonomie locali per arrivare all’applicazione dell’autonomia; gli dico che nel mio documento di programmazione ho parlato di una nuova stagione costituente afavore degli enti locali; a Sala dico cheho cercato di rilanciare mettendo anche delle risorse mie nell’istituzione della provincia e – come lui ben sa – la distinzione che esiste tra le istituzioni Regione, Province e Comuni è chiara: la Regione è un organismo di organizzazione e controllo legislativo mentre i Comuni sono amministrativi e basta. Quindi, dico a Sala che con la nuova autonomia ci saranno molti più spazi anche per Comuni e Province. E, infine, gli rispondo che è inutile che discutiamo di un documento che ancora non esiste, Quando sarà il momento, ci incontreremo nelle opportune sedi. Dunque, non si lasci prendere dalla troppa fretta».
Perché la Lombardia ha bisogno di essere autonoma?
«Noi crediamo che con l’efficientamentodei compiti che oggi svolge lo Statopotremmo recuperare delle risorse. Ma prima ancora del discorso economico -che esiste ma che non ritengo fondamentale -io credo che il grande vantaggio sia che finalmente una Regione come la Lombardia può organizzarsi, può avereun progetto, può prevedere il proprio futuro senza subire condizionamenti da nessuna parte».
Edunquequali vantaggi in termini reali?
«Per esempio, noi in questo momento abbiamo la necessità di assumere medici e dipendenti nella sanità. Abbiamo le risorse, il bilancio è in equilibrio, e quindi abbiamo la possibilità di farlo. Invece non lo possiamo fare perché una legge nazionale ci impone di ridurre gli importi per il personale nella sanità. Lei capisce che questa è una contraddizione che rischia di penalizzare la nostra sanità in presenza di condizioni che ci consentirebbero invece di migliorarla. Mi sembra che sia un’incongruenza che non è accettabile in un mondo che va velocemente e che guarda al futuro e all’efficienza».
Può fare altri esempi concreti?
«Se avrò la possibilità di organizzare le scuole,farò subito concorsi per stabilizzare gli insegnanti. Farò in modoche i nostri bambini inizino e finiscano il corso delle elementari con la stessa maestra, Che i ragazzi comincino il liceo con un insegnanteche li accompagni per tutti i cinque anni, affinché il professore possa seguirli e non debba essere sostituito tre volte in un anno perché è precario, perché si trasferisce, perché viene portato via. Questo è un altro dei miglioramenti che potremmo vedere subito, senza il bisogno di aspettare».
Vuole aggiungere altro?
«Viva la Lombardia e viva l’autonomia».