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La paranza dei bambini Orso d’argento per la miglior sceneggiatura

16 Febbraio 2019 - 22:01 Redazione
Il film è tratto dall'omonimo romanzo di Roberto Saviano e sceneggiato dallo stesso scrittore e con Maurizio Braucci e il regista Claudio Giovannesi. Saviano alla premiazione: «Dedico questo premio alle Organizzazioni non governative che salvano vite nel Mediterraneo»

La paranza dei bambini ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura al Festival del cinema di Berlino. Il film italiano è tratto dal romanzo di Roberto Saviano che ha firmato anche la sceneggiatura con Maurizio Braucci e il regista Claudio Giovannesi. «Dedico questo premio alle Organizzazioni non governative che salvano vite nel Mediterraneo» ha detto Roberto Saviano intervenendo alla cerimonia di premiazione del Festival di Berlino. «Raccontare la verità – ha aggiunto – nel nostro Paese è diventato molto complesso».

Il film è una pellicola, come ha spiegato il regista Giovannesi martedì scorso in conferenza stampa, che «si muove sul binomio gioco e guerra». La storia racconta la vicenda di un gruppo di adolescenti del rione Sanità di Napoli che si trovano a occupare un vuoto di potere nella malavita locale. Ragazzini che nel gergo criminale sono definiti "paranza", come quei pescetti che vengono catturati dalle reti a strascico: se sono fortunati sopravvivono alcuni anni, fanno tanti soldi e poi finiscono uccisi.

«Si tratta di una storia ispirata a fatti veri – ha raccontato Saviano – gruppi di ragazzi che hanno occupato un vuoto di potere, fatto unico nella storia della camorra. Il film sceglie una particolare prospettiva, quella dell’emozione. Le paranze ci sono in tutti i Paesi, dall’Europa al Sudamerica. C’è poi il tema della felicità, ma chi entra nelle paranze non può pensare di essere felice».

La pellicola di Giovannesi, che si avvale della fotografia di Daniele Ciprì, non indulge mai nella violenza, pur trattando di un ambiente violentissimo come quello della camorra. Il lavoro fatto per portare al cinema il libro, ha spiegato ancora lo scrittore, «ha avuto come obiettivo portare attenzione non solo sulle dinamiche criminali, ma anche e soprattutto sul complesso universo della criminalità giovanile. E Napoli è uno specchio del mondo».

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