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Durante il «Pecorino day» i pastori sardi violano la tregua

17 Febbraio 2019 - 10:38 OPEN
Coldiretti ha organizzato una giornata di promozione del pecorino per aiutare gli allevatori sardi. Proprio durante la manifestazione, però, i pastori hanno violato la temporanea tregua sancita ieri

Da settimane i pastori sardi protestano contro il crollo del prezzo del latte ovino, chiedendo alle istituzioni di intervenire. Nella giornata di ieri, 16 febbraio, il tavolo convocato dal ministro delle politiche agricole Gian Marco Centinaio ha definito una proposta, avanzando l'ipotesi di far arrivare il latte a 72 centesimi al litro, contro gli attuali 60, e a un euro a fine stagione.

La proposta sembra non soddisfare pienamente i pastori sardi, che però nel frattempo avevano interrotto la mobilitazione in attesa della decisione definitiva prevista per la prossima settimana. Proprio durante la manifestazione di Coldiretti, però, gli allevatori hanno deciso di interrompere la tregua siglata ieri e, secondo quanto riferisce Ansa, hanno costretto l'autista di una cisterna diretto a Cuglieri ad aprire il rubinetto: migliaia di litri di latte sono finiti sull'asfalto.

Per la giornata di domenica 17 febbraio, intanto, la Coldiretti ha organizzato il Pecorino day, una giornata di sensibilizzazione per sostenere il settore in cui «tutti i cittadini potranno acquistare e degustare pecorini e altri prodotti ottenuti dal latte di pecora, sostenendo concretamente la battaglia dei pastori per la sopravvivenza».

Secondo Coldiretti, «da salvare ci sono 6,2 milioni di pecore e, con esse, un settore di eccellenza del Made in Italy agroalimentare, che con la pastorizia garantisce presidio socio-economico e ambientale dei nostri territori, ma rappresenta anche un patrimonio ineguagliabile di biodiversità».

Nella giornata di ieri, uno dei rappresentanti dei pastori, Gianuario Falchi, ha dichiarato al termine degli incontri organizzati dal ministro Centinaio: «Non abbiamo preso ancora una decisione. Quella di oggi è una bozza sarà la gente a decidere. Loro dicono che più di così non si poteva fare, ci hanno chiesto di firmare subito. Ma noi vedremo il da farsi. Non sono soddisfatto del prezzo. Ma sono fiducioso, secondo me si potrà arrivare all'euro».

Per il ministro dell'Interno Matteo Salvini, che sin da subito ha appoggiato la protesta dei pastori, «i 72 centesimi al litro (come acconto) sono un ulteriore passo in avanti per risolvere il problema del latte di pecora. Possiamo dire di aver iniziato un nuovo percorso, insieme a pastori sardi e industriali, con un governo che non ha usato la repressione ma il dialogo e il buonsenso».

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