Aumentano i bambini vaccinati in Lombardia: la copertura tocca quota 95%
«Vaccini sì, vaccini no». L'obbligo vaccinale introdotto nel 2017 dall'allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin aveva diviso l'opinione pubblica, tra i sostenitori delle vaccinazioni, i paladini delle campagne no-vax e quelli convinti che la salute sia una questione personale e che lo Stato debba starne al di fuori, lasciando al singolo la libertà di scelta. A due anni di distanza cominciano a vedersi i risultati del decreto tanto dibattuto.
In Lombardia i bimbi vaccinati a 24 mesi dalla nascita toccano vette mai sfiorate negli ultimi otto anni. Si torna quasi ai livelli del 2010 con una copertura del 95.3% per l’esavalente contro tetano, epatite B, difterite, pertosse e haemophilus influenzae B e 94.2% contro rosolia, parotite e morbillo. Mentre nel 2010 le percentuali erano rispettivamente del 97.4% e del 94.7%. È quanto emerge dai dati inviati al ministro della Salute Giulia Grillo dall'assessore lombardo alla Sanità Giulio Gallera.
Il 2010 è preso come termine di paragone perché è da allora che è iniziato un declino delle percentuali dei bimbi vaccinati che ha portato al ritorno di alcune malattie che si pensavano sconfitte a causa della perdita della cosiddetta "immunità di gregge": succede quando si scende sotto la soglia vaccinale raccomandata. Per l'esavalente mancano ancora due punti percentuali per tornare alla soglia del 2010, ma sono comunque risultati importanti: per l'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) il 95% è la soglia raccomandata per la copertura vaccinale.
Livello raggiunto anche per malattie come il morbillo che era tornato a preoccupare con centinaia di casi nella Lombardia nel 2017. La ministra Lorenzin aveva reintrodotto l'obbligo vaccinale proprio per combattere l'insorgenza di alcune epidemie, preoccupata dalla perdita dell'immunità di gregge. La legge prevede l'obbligo di dieci vaccinazioni, pena inammissibilita all'asilo, mentre per le scuole dell'obbligo sono previste sanzioni ai genitori.