Caso Diciotti, Salvini incassa il risultato e rilancia: «Non sbarca più nessuno»
La Giunta per le immunità del Senato ha detto no alla richiesta del tribunale dei Ministri di Catania di poter processare il ministro dell’Interno Matteo Salvini con l’accusa di sequestro di persona aggravato per non aver fatto sbarcare, per cinque giorni, 177 migranti dalla nave della guardia costiera Diciotti.
Il ministro incassa il voto e rilancia. Nel pomeriggio a Bari:«Io mi autodenuncio: se qui arriva un altro barcone, non sbarca più nessuno». E poi in serata a Di Martedì, su la7: «Mi sembra evidente che è stato fatto tutto per interesse pubblico».
I voti a favore della proposta del presidente della Giunta Maurizio Gasparri di respingere l’autorizzazione sono stati 16. Sei hanno invece votato per il sì al processo. Compatto il M5s. L’esito è arrivato a due ore dall’inizio della seduta con i 22 componenti della Giunta per le Immunità, ma dopo la votazione online degli attivisti 5 Stelle il risultato appariva scontato.
La protesta dei senatori Pd contro il M5s
I 7 senatori del Movimento 5 Stelle, che fino a ieri non si erano espressi in modo definitivo sull’eventuale processo al ministro dell’Interno, oggi hanno votato «no» all’autorizzazione a procedere, forti del 59% degli attivisti che così hanno votato il 18 febbraio sulla piattaforma Rousseau.
I parlamentari del Movimentocofondato da Beppe Grillo -che oggi è a Roma per una delle tappe del suo tour teatrale – hanno appoggiato la decisione degli alleati di Governo ma anche di tutto il centrodestra. Forza Italia e Fratelli d’Italia avevano garantito da tempo il proprio sostegno a Matteo Salvini sul tema.
«Mi chiedono:preoccupato? Sono la persona più tranquilla del mondo, per me va bene in ogni caso», ha detto negli ultimi giorni il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il processo avrebbe potuto coinvolgere anche il presidente del Consiglio Conte e i ministri Di Maio e Toninelli che di fatto si sono “autodenunciati” insieme a lui.