Fabio CeLenza, chi è il musicista che crea canzoni con la voce della Meloni
La musica è sempre intorno a noi, basta saperla riconoscere. C'è la sinfonia dei pianeti che si diffonde nell'universo, quella fatta dai suoni delle automobili incolonnate davanti al semaforo e anche quella di Giorgia Meloni che parla in un talk show di La 7. Fabio CeLenza ha colto queste note, le ha riprodotte sulla sua chitarra e ha creato una serie di video trasmessi prima a Propaganda Live su La7 e poi su Facebook.
Nell'ultimo la leader di Fratelli d'Italia si ritrova a cantare con il Dalai Lama e Mick Jagger. Una performance così elevata che ha meritato di essere ricondivisa sui social dalla stessa Meloni: «E comunque Sanremo dovevo vincerlo io. Un ringraziamento per il simpatico montaggio». Open ha intervistato la mente dietro tutte queste evoluzioni canore.
Fabio CeLenza, un musicista dedicato alla satira
Classe '87, abita a Vasto, in Abruzzo, ed è un musicista con tanto di diploma al conservatorio di Pescara. I video con la leader di Forza Italia sono solo l'ultimo capitolo della sua carriera come comico. Ha una canale YouTube con oltre 63 mila iscritti e una pagina Facebook da 105 mila like. Tutto è iniziato con la sua fidanzata, mentre faceva finta di doppiare film.
https://www.facebook.com/fabiomassimocelenza/videos/351655265439978/?eid=ARCRURhqtufKPGgvmInsjUIxuv-Gmi86OLjyBY3LXbob6nZ5WrrjR-tI3_8f1ww3q6NdCUaj04Ne–3x
Come è nata l'idea di mettere in musica i discorsi di Giorgia Meloni?
«Non è una cosa che mi sono inventato io. Negli Stati Uniti si fa già da qualche anno e mi sembrava simpatico ripetere questa operazione anche in italiano. Gli appassionati di musica conoscono questa tecnica ma per il grande pubblico c'è l'ostacolo della lingua. Uno dei musicisti che sono diventati più famosi con questi video è Mono Neon».
Come funziona?
«È un semplice studio musicale. La melodia creata naturalmente nel parlato viene messa in musica, in questo modo il significato delle parole va in secondo piano e il risultato è comico. Si toglie valore a quello che viene detto».
Foto di Ambra Parola |Fabio CeLenza
Perché proprio Giorgia Meloni?
«Io collaboro con Propaganda Live, il programma di Zoro su La7. Realizzo molti video per loro e la Meloni è quasi sempre in scaletta. Quando parla succede spesso che si infervora e questo, con un accompagnamento musicale, funziona molto. Non mi interesso di politica, cerco solo la risata. È divertente però vedere come un discorso arrabbiato possa essere smontato con qualche nota».
Prima di questi video, ne hai fatti altri in cui doppiavi personaggi famosi.
«Esatto. Il primo era quello di Keith Richards, chitarrista dei The Rolling Stones. Quello che ha fatto davvero successo però è il secondo, in cui doppiavo il loro cantante, Mick Jagger. È subito diventato virale. Non era una vero doppiaggio, cambiavo le sue parole stando attento a seguire i movimenti della bocca. Da qui ne ho fatti altri, come Michael Moore o il Dalai Lama».
Come hai iniziato?
«Spesso, con la mia fidanzata, giocavo a doppiare dei film e quindi ho provato a farlo bene con un personaggio famoso. Visto che il video ha avuto un ottimo riscontro ho capito che poteva diventare un lavoro».
Cosa hai fatto quando i tuoi video hanno cominciato a diventare virali?
«Questa cosa mi è esplosa un po' in mano. Quando i video hanno iniziato a girare sul web ho deciso di seguire il cuore e ho sentito Cesareo, il chitarrista di Elio e le Storie Tese. A loro i miei lavori sono piaciuti e mi hanno fatto girare un video promozionale per il lancio dell'album Figgatta de Blanc».
E come sei arrivato invece a Propaganda Live?
«È successo sempre grazie a Elio e le Storie Tese. Dopo qualche lavoro mi hanno proposto di entrare in Hukapan, la loro agenzia creativa. In questo modo sono riuscito a fare due stagioni di Zelig e arrivare a Propaganda Live».
Qual è il tuo personaggio preferito da doppiare?
«Sono molto affezionato al Dalai Lama, mi fa pensare a me da vecchio».
C'è qualcuno che vorresti doppiare ma non sei riuscito a farlo?
«Ce ne sono tanti, ma se proprio devo sceglierne uno direi Miles Davis, ha un faccia che sembra il più cattivo di tutti».