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Lista De Magistris: in 12 giorni da «molto probabile» a «molto difficile»

20 Febbraio 2019 - 16:41 Alessandro Parodi
Il progetto Coalizione Popolare è finito prima ancora di cominciare. I problemi della guida a sinistra? Tutti vogliono il volante e la macchina è una sola 

La lista per le elezioni europee di Luigi De Magistris non si farà. È lo stesso sindaco di Napoli a dichiarare che, allo stato, è «molto difficile» che il movimento demA possa diventare un partito politico in campo nelle elezioni del prossimo maggio. E questo oggi, 20 febbraio. Eppure solo una settimana fa, per la precisione il 14 febbraio, l’istituto BiDiMedia, sondando le intenzioni degli elettori, aveva attribuito alla Coalizione Popolare (questo il nome del progetto) un entusiasmante 5,2%. Non abbastanza entusiasmo, evidentemente, se oggi De Magistris dichiara: 

Ho detto che se si creassero determinate condizioni, se si sciogliessero tutta una serie di nodi, se si producesse un processo entusiasmante, contagioso in positivo e coinvolgente che potessi guidare non solo io, ma anche io, allora avrei potuto prendere in considerazione non solo la lista, ma anche di candidarmi.

Insomma non se ne fa nulla. Nonostante, ancora, l’8 febbraio, 12 giorni fa, lo stesso sindaco avesse dichiarato, raggiante: «Una mia candidatura alle prossime Europee è molto probabile». 

Lista De Magistris: in 12 giorni da «molto probabile» a «molto difficile» foto 1

Da «molto probabile» a «molto difficile» nel volgere di 12 giorni. Siamo nei pressi del record mondiale nella storia della disgregazione dei progetti a sinistra. Morte in culla, verrebbe da dire. Evidentemente i nodi non si sono sciolti, il contagio positivo non c’è stato: o forse è questione di io. Già, perché nella dichiarazione di De Magistris, fra le righe ma non troppo, la vera ragione si manifesta. La lista da guidare «non solo io, ma anche io». Anche chi non è molto pratico della frammentazione dei movimenti e dei partiti a sinistra, capirà qui che il naufragio del progetto non sta nel contrasto sui programmi, nè nella mancanza di entusiamo: di quello ce n’è sempre da vendere da quelle parti, pure troppo. È più una questione di guida: la guida a sinistra. 

La lamentazione di De Magistris, che sa tanto di quella dell’immortale Gassman ne L’audace colpo dei soliti ignoti, «M’hanno rimasto solo!», svela il vero, insuperabile, ad oggi, dramma della sinistra italiana: tutti vorrebbero guidare, magari mezzo volante ciascuno, uno al cambio, un altro alla frizione, uno al freno, l’altro all’accelleratore. Constatato che però la logistica non lo consente, meglio scendere tutti. Meglio una bella bicicletta, che è pura ecologica e ci si tiene in forma. 

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