In Sicilia la prima scuola plastic-free: «Ora i ragazzi insegnano ai genitori cosa non fare a casa»
Greta Thunberg è diventata la voce di protesta per la lotta al cambiamento climatico. La ragazza svedese ha parlato davanti ai capi di stato mondiali in Polonia e di recente a Bruxelles. A soli 16 anni ha scosso le coscienze di tutti, anche quelle di una piccola cittadina siciliana che, ispirata dalle parole della giovane, ha deciso di partire proprio dai ragazzi per portare un cambiamento. L'istituto Bersagliere Urso di Favara, in provincia di Agrigento, è diventato la prima scuola plastic-free in Italia.
«È stata una proposta fatta dall'ong marevivo tramite un docente che lavora nella nostra scuola», racconta la preside Brigida Lombardi a Open. «Abbiamo fatto una ricerca e ci siamo resi conto che ogni anno la popolazione europea produce 25 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica e che nel 2050 nei nostri mari ci sarà più plastica che pesci, siamo rimasti impressionati da questi dati». Proprio a dicembre l'Unione europea ha deciso di bandire entro il 2021 la plastica monouso, tra cui cannucce, cotton fioc, posate e stoviglie di plastica, oggetti che da soli costituiscono il 70% dell'inquinamento di spiagge e oceani.
«Ho deciso di coinvolgere il collegio dei docenti e i ragazzi stessi, che sono stati entusiasti dell’iniziativa. Ho proposto di utilizzare borracce di alluminio anziché le bottigliette di plastica», dice Lombardi. «Mi sono resa conta che lo spreco mensile di plastica è elevatissimo. Ogni giorno usiamo circa 300 bottigliette di plastica che in un mese fanno 6mila bottiglie di rifiuti di plastica». L'Italia, secondo i dati Eurostat, è il settimo Paese in Europa per consumo di plastica con 35,05 chili all'anno, sopra la media europea di 31,33.
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«Abbiamo voluto dare il nostro contributo perché il nostro dovere è di salvaguardare il nostro pianeta. Abbiamo inoltre inserito il progetto all'interno dell’offerta formativa come educazione ambientale», commenta Lombardi, «Dobbiamo ricordarci che le scuole svolgono una funzione importante nell’educazione e formazione dei giovani e possono avere un ruolo cruciale nel sensibilizzare le nuove generazioni delle conseguenze dell’inquinamento da plastica». Ma non sono solo gli studenti a essersi confrontati con nuovi abitudini. «Come istituto abbiamo deciso di adottare bicchieri per il caffè e per l'acqua di carta, abbiamo mandato una circolare alle famiglie invitandole a non usare bottigliette di plastica». Ma nessuna spesa per le famiglie, dice la Preside, infatti l'istituto ha ricevuto una donazione di 300 bottiglie di alluminio da un'azienda locale. «È nelle scuole che si formano i custodi del nostro pianeta, bastano piccoli cambiamenti per liberare il pianeta dalla plastica».
L'iniziativa ha generato entusiasmo soprattutto tra i più giovani che, il giorno della presentazione, hanno deciso di presentarsi a scuola con le magliette della marcia Fridaysforfuture: «Hanno letto il messaggio di Greta ai leader mondiali». Ma la battaglia di Favara non si ferma qui: «Speriamo di estendere l'iniziativa anche alle scuole primarie, dobbiamo ricordarci che come agenzia educativa abbiamo il compito di educare e informare le nuove generazioni». Ma non solo, ci sono stati effetti anche fuori dalle mura scolastiche: «Hanno portato il messaggio a casa. Ora sono gli stessi ragazzi a dire ai genitori cosa non fare, di utilizzare carta piuttosto che plastica», continua Lombardi «invito anche altre scuole a seguire il nostro esempio. In modo che tutti insieme possiamo contribuire a salvaguardare il nostro pianeta».