Il futuro raccontato dai ragazzi di Ted Talk: «Empatia, musica e fratellanza»
È l’adolescenza che ha voglia di futuro quella che arriva oggi, sabato 23 febbraio, sul palco dell’Auditorium della Conciliazione di Roma con il TedXYouth@Roma. Dodici ragazzi da tutta Italia, da 18 anni in giù, che si alternano davanti alla platea e si cimentano in quello che è un format ormai di successo a livello mondiale, il Ted Talk.
L’iniziativa parte da una collaborazione nata tre anni fa tra Ted Conference e il ministero dell’Istruzione: i ragazzi e le ragazze di oggi sono stati selezionati tra centinaia di candidature provenienti da istituti scolastici di II grado. La sfida è quella di raccontare L’Alfabeto del Futuro, ognuno con la propria visione della società che verrà e che saranno chiamati ad abitare.
Mara viene da Busto Arsizio e, per raccontare e immaginare il futuro, ha scelto la E di empatia: «Bisogna smettere di pensare all’individualità e aprirsi a quello che gli altri pensano». Per Jerald, che viene da Bastia Umbra in provincia di Perugia, il futuro è la M di musica: «Tutto quello che fa è accogliere i nostri desideri».
E poi c’è Morr, che oggi vive a Licata, in provincia di Agrigento ma che viene dal Gambia. «Ho scelto la F di fratellanza per il futuro, e la F di famiglia per il presente. Senza gli altri non siamo nessuno». Ha già girato un documentario e da grande vuole fare l’avvocato internazionale. «Scelgo la M di mancanza-di-empatia per il presente. Prendete i ragazzi bullizzati», dice Mara. E del passato, cosa vi portereste dietro? Cultura e, «naturalmente, la musica», conclude Jerald.