Il museo di Auschwitz contro i no-vax italiani: «Sintomo di degenerazione intellettuale e morale»
«Strumentalizzare la storia di una ragazza polacca assassinata ad Auschwitz con un’iniezione di fenolo nel cuore per fare propaganda contro i vaccini che salvano vite umane è un sintomo di degenerazione intellettuale e morale». L’account ufficiale del museo del campo di concentramento polacco si schiera contro la campagna che l’associazione SìAmo ha organizzato a Trento.
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Il gruppo di volontari «per la libertà di cura», aveva pubblicato dei manifesti che paragonavano una ragazza deportata a una bambina esclusa da scuola perché non vaccinata. L’attacco dei no-vax aveva come obiettivo l’obbligo vaccinale introdotto nel 2017 dalla legge Lorenzin.
La foto di una ragazza deportata nel campo di concentramento di Auschwitz perché non ariana e, accanto, unache non può andare a scuola perché «la teoria dell’immunità di gregge vaccinale umana giustifica le esclusioni scolastiche».