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Giarrusso non si pente del gesto delle manette e sulla Sardegna dice: «Colpa delle accozzaglie»

25 Febbraio 2019 - 15:27 Francesca Martelli
A una settimana dal gesto fatto fuori dalla Giunta delle Immunità, il senatore M5S non si pente e attacca: «Abbiamo subito un'aggressione squadrista»

In attesa dei dati definitivi delle elezioni regionali in Sardegna, il Movimento 5 Stelle invita alla cautela smentendo conseguenze per il governo: «Un conto comunque è correre con undici liste come uno dei candidati in Sardegna, un conto è correre da soli», sostiene il senatore M5S Mario Michele Gianrusso.

Il candidato a cui si riferisce è però il senatore leghista e segretario del Partito Sardo d’Azione Christian Solinas. La linea di Giarrusso è quella annunciata poco prima da Luigi Di Maio secondo cui a livello amministrativo il Movimento 5 Stelle «ha sempre avuto risultati diversi dalle Politiche e anche questa volta in Sardegna è successo questo», mentre tra le novità che attendono il Movimento fondato da Grillo e Casaleggio c’è proprio la possibile apertura alle alleanze con liste civiche.

Il senatore Giarrusso, a una settimana dal gesto delle manette fatto all’uscita dalla giunta delle Immunità verso gli esponenti del Partito Democratico, non è pentito. Anzi, lo rivendica e alza i toni: «Abbiamo subito un’aggressione squadrista».

Il voto sull’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno per il caso Diciotti, dopo il parere negativo della Giunta, dovrebbe tenersi a Palazzo Madama entro marzo.

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