Il Senato approva il decreto su reddito di cittadinanza e quota 100
Il Senato ha dato il via libera al cosiddetto«decretone», il provvedimento che contiene le disposizioni per l'introduzione e l'attuazione di quota 100 e reddito di cittadinanza. Il decreto è passato con 149 voti favorevoli, 110 contrari e quattro astenuti e ora passerà alla Camera per l'approvazione definitiva. Durante la discussione in Aula, le opposizioni hanno duramente protestato contro i partiti di maggioranza e contro il governo e la tensione è esplosa più volta, costringendo la presidente Maria Elisabetta Alberta Casellati a interrompere temporaneamente i lavori.
Durante le dichiarazioni di voto della senatrice di Forza Italia Annamaria Bernini, i parlamentari forzisti hanno dimostrato il proprio dissenso contro il provvedimento in discussione indossando in Aula dei gilet blu con la scritta«Sì lavoro, no bugie». La presidente Casellati ha ripreso duramente i compagni di partito, dichiarando«il folklore non appartiene all'aula del Senato ma soltanto alle piazze, vergogna» esospendendo la seduta per qualche minuto.
La senatrice e vicepresidente di Palazzo Madama, Paola Taverna, ha invece duramente attaccato il Partito Democraticoparlando di elemosina degli 80 euro e difendendo invece il reddito di cittadinanza. Il Pd ha replicato urlando contro la parlamentare del Movimento 5 Stelle, costringendo la presidente Casellati a placare gli animi in Aula:«Si limiti a fare una dichiarazione di voto tranquilla», ha dichiaratoCasellati rivolgendosi alla senatrice Taverna. «È quello che sto facendo, se l'atteggiamento disordinato del Pd me lo permettesse», ha replicato la pentastellata.
Taverna, inoltre, ha attaccato il senatore forzista Antonio Saccone, che ieri ha sbeffeggiato il vicepremier Luigi Di Maio mostrando in Aula un gilet da steward con la faccia del capo politico del M5S. «Vede Saccone, noi siamo fieri di avere un capo politico che a 32 anni è incensurato e ha fatto lavori umili, come tutti i ragazzi italiani, prima di fare il ministro. Non sono certo io a doverle ricordare la storia del suo capo politico», ha dichiarato Taverna.