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Rimborsopoli, Casalino risponde alla Sarti: «Si è coperta dietro il mio nome. Se avessi saputo, avrei denunciato»

27 Febbraio 2019 - 10:00 Chiara Piselli
Ai tempi di "Rimborsopoli", i vertici della comunicazione M5s avrebbero fatto pressioni su Giulia Sarti chiedendole di denunciare il fidanzato per le mancate restituzioni per «salvarsi la faccia». Casalino: «Sarti si è coperta dietro il mio nome». Il difensore di Bogdan: «Fu massacrato, dipinto come un disonesto, insultato da tutti quelli del M5s e ha perso opportunità di lavoro»

Stabilito dalla procura di Rimini che non fu l’ex fidanzato Andrea Tibusche Bogdan a revocare i bonifici per le restituzioni della parlamentare M5s Giulia Sarti, si apre un capitolo ricco di sospetti, insinuazioni, chat cancellate e presunte istruzioni che la dimissionaria avrebbe ricevuto per «salvarsi la faccia» all’epoca dello scandalo Rimborsopoli.

Dentro questo calderone finiscono i vertici della comunicazione del Movimento: il portavoce di Palazzo Chigi Rocco Casalino e la responsabile comunicazione del M5s Ilaria Loquenzi. Ma Casalino non ci sta e prende le distanze dalla vicenda: «Sarti si è coperta dietro il mio nome con l’allora compagno – dice a Il Messaggero il portavoce del presidente del Consiglio -. Se avessi saputo di questi ammanchi o di giri strani l’avrei segnalato affinché venisse fatta fuori. Io non tutelo i parlamentari, ma il Movimento».

Intanto, prima ancora che il giudice si pronunci sulla richiesta della Procura di archiviare l’accusa di appropriazione indebita a carico di Andrea Bogdan – meglio noto come Andrea De Girolamo -, Giulia Sarti ha deciso di dimettersi dalla presidenza della commissione Giustizia della Camera e di autosospendersi dal MoVimento. E il capogruppo M5s Francesco D’Uva ha fatto sapere di aver già avviato l’iter per la sostituzione, poltrona che potrebbe andare a Francesca Businarolo, deputata alla seconda legislatura e relatrice della legge sul whistleblowing (la segnalazione di attività illecite nell’amministrazione pubblica o in aziende private, da parte del dipendente che ne sia venuto a conoscenza).

Ma per capire bene la vicenda bisogna andare indietro di un anno, a poco prima delle elezioni politiche, quando Sarti finisce nello scandalo Rimborsopoli durante la campagna elettorale. Allora la parlamentare scaricò tutte le responsabilità su De Girolamo, che in passato gestiva la contabilità della ex compagna, accusandolo di essersi intascato una somma di 23mila euro. All’epoca, Di Maio e i vertici grillini perdonarono Sarti che, dopo un breve periodo di sospensione, venne reintegrata a pieno regime nel M5s per poi essere eletta presidente della Commissione Giustizia. Ma ora che i pm danno ragione a De Girolamo, lui promette: «Ci saranno sviluppi».

La difesa di Andrea De Girolamo

E infatti, il suo avvocato difensore Mario Scarpa, ha ipotizzando una richiesta di risarcimento danni nei confronti di Sarti: «Bogdan ha avuto un danno enorme rapportato alla sua vita – ha evidenziato il legale -. Tra i due era il soggetto più debole e all’epoca è stato massacrato, dipinto come un disonesto. Ha perso opportunità di lavoro ed è stato insultato da tutti quelli del M5S». Intanto, Sarti ha provato a mettere al riparo da ogni possibile accusa i responsabili della comunicazione: «Né Ilaria Loquenzi né Rocco Casalino mi hanno spinto a denunciare nessuno, si sono limitati a starmi vicino nell’affrontare una situazione personale e delicata».

Le accuse del Pd

Ma i conti non tornano. Soprattutto al Pd che cavalca l’onda e va all’attacco di Casalino. In una nota il deputato dem Carmelo Miceli attacca: «Il portavoce di Palazzo Chigi Rocco Casalino e la responsabile comunicazione del Movimento 5 Stelle Ilaria Loquenzi devono chiarire ai magistrati se hanno fatto pressioni su una deputata della Repubblica per dichiarare il falso. È inevitabile che Casalino e Loquenzi vengano interrogati al più presto. Anzi, farebbero bene a presentarsi spontaneamente di fronte ai Pm di Rimini, in ossequio alla trasparenza».

Sulla stessa linea il commento di Ubaldo Pagano che su Facebook chiede le dimissioni di Casalino: «La denuncia contro l’ex fidanzato per negare i bonifici taroccati di Rimborsopoli, secondo quanto emerge dagli atti delle indagini dei Pm di Rimini, sarebbe un’idea partorita dai capi comunicazione del Movimento 5 Stelle. Una vergognosa messinscena, una presa in giro nei confronti degli elettori – tuona Pagano -. La Sarti scrive testualmente al fidanzato di denunciarlo “me lo ha chiesto Ilaria con Rocco per salvarmi la faccia”. Uno spaccato inquietante della fabbrica delle fake news targata M5S».

Le dimissioni dopo il colloquio delle Iene con Casalino

Nel frattempo, Le Iene pubblicano la loro versione scritta della vicenda. Anche se il video sarà disponibile «prossimamente», sul sito viene spiegato che Filippo Roma era andato a chiedere a Rocco Casalino se avesse spinto lui Giulia Sarti a denunciare il suo ex fidanzato Bogdan per uscire pulita dall’affaire Rimborsopoli. Nel chiedere al portavoce di Palazzo Chigi se fosse stato lui a «consigliare a Giulia Sarti di fare la furbetta», la Iena incalza e chiede di poter vedere i messaggi del portavoce del presidente Conte con la deputata M5s ma la chat mostrata da Casalino è stata cancellata. «E allora – si legge sul sito della trasmissione tv – Casalino chiama Giulia Sarti che, informata della presenza di Filippo Roma, scoppia a piangere e poco dopo esce un’agenzia con la notizia delle sue dimissioni. Da quel momento – conclude la nota – è scomparsa e non è stata più reperibile».

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