A Predappio con la maglietta «Auschwitzland»: condannata a pagare 9 mila euro
Si era presentata a un raduno di nostalgici del ventennio fascista a Predappio a ottobre 2018 indossando una maglietta nera con la scritta «Auschwitzland». Condannata inizialmente a 4 mesi di reclusione, la pena per Selene Ticchi è stata commutata in 9.050 euro di multa. La scritta era un chiaro riferimento al franchise del parco giochi americano, Disneyland, e ad Auschwitz, il campo di sterminio nazista. Dietro alla scritta, un’immagine dell’ingresso del campo di concentramento. Il gioco di parole nasconderebbe, secondo i giudici, una teoria assurda quanto terribile, ovvero che il genocidio di milioni di esseri umani (non soltanto ebrei ma anche dissidenti politici, omossessuali, Rom e sinti) durante la Seconda Guerra Mondiale sia stata un’invenzione per screditare il regime di Adolf Hitler. Un accostamento che i giudici hanno ritenuto giusto sanzionare in quanto incitamento all’odio e alla discriminazione. La notizia è stata data dall’Anpi nazionale che ha commentato così l’accaduto su Patria Indipendente, quindicinale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia: «Si tratta dunque di una richiesta che dà ragione all’Anpi nazionale e a tutti coloro che hanno denunciato il reato, nel rispetto delle leggi vigenti, a cominciare dalla legge Mancino, e rispetta la XII Disposizione finale della Costituzione che vieta la ricostituzione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista». Ma la condanna è arrivata anche da Forza Nuova, il movimento nazionalista italiano di estrema destra di cui la stessa Ticchi faceva parte.