L’augurio al veleno di Renzi per le primarie: «Sarò buono, ma non fate accordi con il M5s»
Ha fatto persino un’edizione straordinaria della sua newsletter, Matteo Renzi, per dire quel che pensa delle primarie del Pd che andranno in scena a partire da domani, anche con qualche problema organizzativo. La strategia scelta è nota da tempo e la ribadisce anche con questo messaggio: nessun appoggio esplicito ai candidati, anche se è noto che i renziani puntano ad azzoppare il candidato dato favorito, Nicola Zingaretti. Maria Elena Boschi, storica numero due della corrente renziana e a lungo ministro ha anche detto esplicitamente che il «suo»candidato è Roberto Giachetti.
Non sarebbe da Renzi il limitarsi al semplice augurio perché vinca il migliore e infatti si guarda bene dal farlo. A riga tre arriva subito la prima stilettata: «Mi fa piacere che tutti e tre abbiano escluso accordi con i Cinque Stelle e ritorni al passato». L’attacco è ovviamente a Zingaretti che domani si gioca tra l’altro con un pugno di voti la possibilità di vincere al primo turno (i sondaggi interni lo danno tra il 48% e il 52%), il candidato più di sinistra e anche quello che ha detto di voler scommettere sull’ «implosione dei cinque stelle».
Altra riga, altro attacco: «Chiunque vinca non dovrà temere da parte mia alcuna guerriglia come quella che io ho subito». Infine una stilettata ai giornali che lo attaccano, a cominciare dal Fatto quotidiano: «Alcuni media – scrive ancora Renzi – dicono che si deve andare a votare “contro Renzi”. Io penso che sia il riflesso condizionato di chi a sinistra combatte da sempre il Matteo sbagliato. Le primarie del Pd sono per l’Italia; al massimo sono contro Salvini e Di Maio. Ok, anche se votasse meno gente dell’altra volta non significa nulla: il Pd è l’unica forza politica che si affida alla democrazia, altro che piattaforma Rousseau».