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Polemica Lega-M5S sul Congresso delle famiglie. Gli organizzatori: «Spadafora stai sereno»

Il 29 marzo si aprirà a Verona il meeting dell'associazione per la difesa della famiglia tradizionale con Salvini e Fontana. Ma fra le forze di Governo è scontro sul patrocinio all'iniziativa. Spadafora (M5s) nega che sia mai stato concesso, ma sul manifesto dell'evento compare il sigillo della presidenza del Consiglio

Si apre un nuovo fronte di scontro fra la Lega e il Movimento 5 Stelle. Questa volta sul tema dei diritti civili e della famiglia tradizionale.Il 29 marzo si aprirà a Verona il tredicesimo Congresso mondiale delle famiglie, il World Congress of Families, patrocinato dalla presidenza del Consiglio dei ministri. Il meetingfa capo all’associazione International organization families a cui, secondo, quanto denunciano le associazioni Lgbt, aderiscono anche estremisti cattolici, anti-abortisti, anti-divorzisti, anti-femministi e attivisti contro i diritti degli omosessuali. Fra i relatori del Congresso spiccano il ministro degli Interni Matteo Salvini e il ministro per la Famiglia e la Disabilità Lorenzo Fontana oltre al presidente moldavo Igor Dodon, il ministro per la Famiglia ungherese Katalin Novake il Patriarca della Chiesa Cattolica sira.

Vincendo Spadafora, sottosegretario del Movimento 5 Stelle alla presidenza del Consiglio con delega alle Pari Opportunità smentisce che la presidenza del Consiglio stessa abbia mai ricevuto alcuna richiesta di patrocinio da parte del World congress of families, né quindi avrebbe mai potuto concederlo. Spadafora definisce il patrocinio «una iniziativa autonoma del ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana», attraverso procedure interne agli uffici e che non hanno coinvolto direttamente la Presidenza del Consiglio. Nel manifesto dell’evento è però chiaramente visibile, tra le adesioni, oltre a quella della Regione Veneto, quella della presidenza del Consiglio. A Open Spadafora dichiara:«Su questi temi la Lega è lontana dalla realtà».

Arriva a stretto giro la reazione dei movimenti Lgbt. Dopo Rete Lenford-Avvocatura per i diritti LGBTI anche NovarArcobaleno hadeciso di abbandonare il Tavolo di consultazione permanente per la promozione dei diritti e la tutela delle persone LGBT istituito dal sottosegretario Vincenzo Spadafora in data 22 ottobre 2018. Per l’associazione è impossibile dialogare con un Governo che concede«il sigillo della Presidenza del Consiglio dei Ministri alCongresso Mondiale della Famiglia, che gode della partecipazione di ospiti che invocano la pena di morte per le persone LGBTQIA+ e di numerosi esponenti internazionali in difesa dei valori della famiglia definita “naturale”».

Da una parte, quindi, la Lega, che in una delle sue roccaforti del Nord, Verona, partecipa con i suoi esponenti di punta e ministri di peso al Congresso di un’associazione su posizioni apertamente pro famiglia tradizionale e contro i diritti Lgbt, candeggiando, a quanto pare, il patrocinio dell’evento da parte della presidenza del Consiglio. Dall’altra il M5Sche nega questa bollinaturasia mai stata autorizzata e, attraverso le parole del sottosegretario Spadafora, di fatto prende le distanze da questa iniziativa.

Non si fa attendere però la replica secca degli organizzatori del Congresso Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidenti rispettivamente di Pro Vita e Generazione Famiglia: «State sereni Spadafora e Co, abbiamo tutti i permessi e stiamo seguendo tutte le procedure per fare il più grande World Congress of families mai visto, ed è tutto in piena regola». Coghe avanza un’invito a Spadafora dal sapore più polemico che conciliante:«vorrei invitarlo a cena a casa mia per spiegargli la bellezza e le problematiche di una famiglia italiana con più di un figlio, io ne ho quattro».

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