Partigiano a sua insaputa: il Dj che ha suonato «Bella ciao» alla destra spagnola
Per Peter Base si trattava semplicemente di una canzone della colonna sonora de La casa de papel, la serie Netflix spagnola. Una canzone orecchiabile perché famosa, con una melodia carina, che rimane in testa. Ma anche gonfia di pathos. Perfetta quindi per una festa in discoteca di un partito politico. In più, il richiamo alla resistenza (contro l’élite corrotta? contro l’Europa?) cascava a pennello. Peccato che dall’altra parte della consolle non c’era un partito di sinistra, ma Vox, la stella della destra populista spagnola. Sulla pista da ballo una legione di giovani patrioti, convocati nella discoteca della capitale spagnola dal capo Santiago Abascal, non gradiscono.
Ansa|Santiago Abascal, il leader del partito Vox
L’incontro è significativo: dopo la caduta del Governo del premier socialista Sanchez, ad aprile ci saranno nuove elezioni. E Vox, forte del successo delle elezioni regionali in Andalusia nel dicembre del 2018, conta di entrare con forza in parlamento. La serata in discoteca è una chiamata alle armi. Il partito nato dalla fuoriuscita di due deputati dal partito conservatore di centrodestra, ha costruito la sua crescita sull’opposizione all’Unione europea, all’immigrazione e al ruolo dell’Islam nella cultura spagnola, all’indipendenza catalana e al generale senso di insicurezza seguito all’attacco terroristico avvenuto a Barcellona nel 2017. I suoi «no» sono piaciuti a una parte dei giovani spagnoli, che adesso animano le sue fila.
https://www.youtube.com/watch?v=qsOgDT-R9CM
Nella discoteca sono piovuti fischi e il povero Dj (smarrito) è stato costretto a cambiare canzone per placare la platea. Ma non tutto è perduto. Nonostante le tante storpiature che hanno accompagnato la commercializzazione dell’inno dei partigiani, il significato resta. La platea nella discoteca di Madrid dimostra che le connotazioni politiche della canzone non sono del tutto svanite. Anche questa è resistenza.