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Conte alza i toni: «Sulla Tav basta liti, no a posizioni pregiudiziali. Intesa entro venerdì»

Non è bastata un'ora di riunione a Palazzo Chigi per trovare un accordo tra Di Maio e Salvini sulla Tav. Il presidente del Consiglio annuncia una soluzione tra venerdì e lunedì e replica al sottosegretario M5S Buffagni che aveva detto: «Se bisogna andare a casa perché noi non vogliamo buttare soldi in opere vecchie, non vedo il problema»

Il «mediatore» Conte alza i toni ma solo davanti alle telecamere, all'uscita dal vertice sulla Torino-Lione a Palazzo Chigi. Una riunione non risolutiva con il ministro delle Infrastrutture Toninelli e i due vice-premier Di Maio e Salvini che restano su posizioni opposti.

Si discuterà «a oltranza» fino a venerdì per arrivare a una decisione finale, spiega il presidente del Consiglio che poi poco dopo ammette di essere disposto a concedere qualche giorno extra: «L'ideale sarebbe avere una soluzione entro lunedì». In questi giorni verranno convocati anche i tecnici che hanno redatto l'analisi costi-benefici e l'integrazione allo studio.

Poco prima dell'inizio del vertice, il sottosegretario M5S Stefano Buffagni (vicinissimo a Luigi Di Maio) alla trasmissione Rai Agorà aveva detto: «Se bisogna andare a casa perché noi non vogliamo buttare soldi per opere vecchie, non vedo il problema». Una provocazione di segno opposto alle continue rassicurazioni sulla tenuta del governo.

Il presidente del Consiglio Conte risponde così: «Con tutto il rispetto, non accetto che sul tavolo (della trattativa ndr) pesino posizioni pregiudiziali da parte di Lega e 5 Stelle».

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