Google, gender gap invertito: uomini pagati meno delle donne
Google ha condotto un'indagine interna per determinare se le sue dipendenti donne o appartenenti a minoranze fossero pagate meno degli uomini. La società ha scoperto, con grande sorpresa, che per posizioni analoghe gli stipendi degli uomini sono inferiori a quelli delle donne.
Google ha già provveduto ad aumentare gli stipendi degli uomini per colmare il divario, distribuendo 9.7 milioni di dollari a 10.677 dipendenti quest'anno. Un intervento tempestivo, in contrasto con la consueta inerzia nel colmare il gap quando l'ingiustizia è inversa, come avviene nella stragrande maggioranza dei casi.
I salari di Google sono determinati inizialmente da un algoritmo che analizza la performance, il luogo di lavoro e la posizione occupata da ogni dipendente. Poi intervengono i manager, che regolano il salario rispondendo a domande più soggettive come: «Credi che l'impiegato abbia un futuro nella compagnia?».
Lo studio ha preso in considerazione il 91% dei dipendenti di Google, mettendo a confronto salari e bonus per ogni specifica posizione. Non è stato invece possibile analizzare le condizioni degli appartenenti a minoranze perché tra tutti i paesi in cui sono presenti sedi di Google, gli Stati Uniti sono l'unico in cui è concesso raccogliere informazioni sul background etnico dei dipendenti.
Google impiega uno staff al 69% di genere maschile, soltanto il 25.5% delle posizioni di potere sono occupate da donne. La società è, con altre compagnie della Silicon Valley, accusata di discriminazione di genere contro le donne. Voci critiche hanno affermato che lo studio in questione non ha analizzato un elemento cruciale: capire se, a parità di competenze, alle donne vengono affidate posizioni inferiori, con salari più bassi, al momento dell'assunzione.
Key Ellis, ex-ingegnere di Google che ha denunciato la compagnia per discriminazione di genere, ha affermato in tribunale che Google l'aveva assunta come dipendente di livello 3, una posizione junior nonostante i suoi 4 anni di esperienza pregressa. Poche settimane dopo, un ingegnere uomo, anche lui laureato da 4 anni, è stato assunto come dipendente di livello 4, con salario e bonus più elevati. La denuncia di Ellis potrebbe diventare una class-action che coinvolgerebbe più di 8.300 dipendenti ed ex-dipendenti di Google.
Joelle Emerson, direttrice di Paradigm, una società di consulenza che si occupa di discriminazione sul posto di lavoro, ha affermato in un'intervista al New York Times che Google sembra proporre un «concetto difettoso e incompleto di uguaglianza». Secondo Emerson, assicurarsi che le donne guadagnino quanto gli uomini in posizioni analoghe non è sufficiente per affermare che non avvengano discriminazioni di genere.