San Ferdinando: le immagini dello sgombero
Sono iniziate questa mattina le operazioni di sgombero della baraccopoli di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria. In un incendio nella notte tra i 15 e il 16 febbraio era morto un migrante senegalese di 28 anni. Circa 600 uomini in campo, tra forze dell'ordine, vigili del fuoco e servizi sanitari. Sono presenti 18 pullman per trasferire in strutture di accoglienza circa 900 persone.
Sul posto ci sono 4 mezzi del genio militare, oltre a operatori della protezione civile e della Caritas. Le operazioni si svolgono sotto il controllo delle forze dell'ordine e sono seguite dall'alto da un elicottero della Polizia di Stato. Per la demolizione delle baracche del campo – precedentemente bonificato dall'amianto – è stato utilizzato anche un escavatore del genio guastatori dell'Esercito.
Il prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari, che sta sovraintendendo alle operazioni di sgombero, rassicura: «Sta andando tutto come previsto e soprattutto la collocazione dei migranti nelle strutture, a cominciare dalla nuova tendopoli, messe a disposizione dall'organizzazione coordinata dalla Prefettura e della Questura di Reggio Calabria».
«Si sta coniugando – ha aggiunto – il concetto di legalità a quello di umanità. Alla fine penso che ci saranno più posti di quanti ne servono per accogliere tutti, tranne i casi singoli che si presenteranno e che verranno gestiti dai funzionari addetti». Un gruppo composto da un'ottantina di migranti sta assistendo alla demolizione della baraccopoli di San Ferdinando nelle vicinanze dell'area.
Si tratta di persone che, al momento, stanno rifiutando sia il trasferimento nella tendopoli gestita dal Comune a poche centinaia di metri, sia il trasferimento nei centri Cas e Sprar della regione. La situazione comunque è tranquilla. La loro situazione sarà affrontata al termine delle operazioni di smantellamento della vecchia struttura.
Un altro gruppo, ben più consistente, di circa 200 persone, invece, è in attesa di sbrigare le formalità previste davanti alla tendopoli per avere poi accesso nella struttura. Per i sindacati però ci sarebbero soltanto circa 30 i posti negli gli Sprar di alcuni comuni, altrettanti nei Cas e una cinquantina nella tendopoli della Caritas. In pratica la metà dei posti rispetto ai 200 che hanno presentato la domanda.