Aria di rottura sulla Tav nel Governo
Improvvisamente i volti si sono fatti tesi, tra i protagonisti della scena di governo. Improvvisamente le dichiarazioni ufficiali, i messaggi di retroscena, le conversazioni off the record non si chiudono più con il mantra «ma il governo comunque non rischia».
Improvvisamente la copiosa messe di tweet, post e foto si orientano su ogni argomento pubblico o privato, doloroso o allegro: ma non sulla Tav. Mille volte rinviata, e altrettante evitata, la resa dei conti sembra arrivare ora, come tra due soci che sempre avevano composto le loro divergenze in nome dell'interesse comune, e del comune dividendo politico, e che – ancora quell'avverbio, improvvisamente – scoprono come sia impossibile, questa volta, mediare.
La Tav si fa o non si fa. I bandi si firmano o no. Mentre Conte riesaminava tutto il dossier, e si preparava a incontrare il numero uno della società della Tav, la Telt, al Senato prendeva la parola un esponente di lungo corso del M5S piemontese, che per conto del gruppo argomentava la posizione sulla Torino-Lione.
Per molti motivi, anche di recenti vicende personali, quel senatore, Airola, rappresenta l'anima profonda del Movimento. E tutti i mezzi, social e non solo, dei 5 stelle ne hanno evidenziato l'intervento.
Vi consigliamo di ascoltarlo, e vi sarà chiaro perché sarà molto, molto difficile che l'assemblea degli eletti m5s consegni al suo capo politico un mandato diverso da quello più rigido e vincolante, il No. Sentite:
https://www.facebook.com/movimentocinquestelle/videos/331028320855203/
E altrettanto chiaro – e molto più icastico – è il messaggio del presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, veterano dei 5 stelle:
https://twitter.com/statuses/1103650578306093059