Tav, lo studio Ue che promuove l’opera è stato condotto dalla società di Ponti
La TavTorino-Lione porterebbe benefici economici e occupazionali all'Italia e all'Europa oppure no? A quanto pare, sembra non esistere una risposta univoca a questa domanda. Secondo l'analisi costi-benefici commissionata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di Danilo Toninellie condotta dal team guidato dal professore Marco Guido Ponti la risposta è negativa. Nei cassetti della Commissione europea, però, ci sarebbe uno studio riservato che sostiene esattamente il contrario.
Questo studio ha una particolarità: sarebbe stato condotto da ricercatori di varie nazionalità dicui cinque-Silvia Maffii, Claudia de Stasio, Francesca Fermi, Loredana Zani, Angelo Martino e Luca Bellodi- lavorano per la TrtTrasporti e Territorio, proprio la società di consulenza presieduta dal professor Ponti. A scoprirlo è stato ilgiornalista Frediano Finucci di Tg La7.
Illustrando l'impatto socio-economico delle reti di alta velocità di cui la Torino-Lione fa parte, questa analisi, cominciata due anni fa,dimostrerebbe come sarebbe proprio la linea italiana il perno fondante di tutto il corridoio ferroviario europeo.Secondo lo studio, i vantaggi principali dell'alta velocità europeasarebbero molteplici.
Unrisparmio di tempo pari al 30% per i passeggeri e del 48% per le merci per il corridoioche va da Gibilterra a Budapest; un impatto sull'occupazione pari a 15 mila posti di lavoro per ogni miliardo investito nei prossimi dieci anni, escluso l'indotto; oltre 150mila posti di lavoro creati nei settori trasporto, turismo e sviluppo di nuovi mercati; un incremento aggiuntivo del Pil pari all'1,6% entro il 2030; 26 milioni di tonnellate di anidride carbonica non immesse nell'aria dal 2017 al 2030
Va sottolineato che i sei tecnici della società di consulenza di Ponti non hanno collaborato all'analisi costi-benefici commissionata dal Mit. Fonti del Ministero dei Trasporti hanno fattosapere che lo studio europeo «ha visto una partecipazione solo marginale della società Trt trasporti e territoriopresieduta dal professor Marco Ponti e quest'ultimo, peraltro, non solo non ha firmato la ricerca, ma non ne conosce in alcun modo i contenuti».