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Tav, c’è una tregua: i bandi di gara saranno rinviati. Salvini: «Pronti a rivedere il progetto in toto»

09 Marzo 2019 - 13:53 Redazione
Secondo fonti di Palazzo Chigi, il premier Conte ha trovato la modalità tecnico-giuridica per non far partire i bandi entro lunedì 11 marzo. La notizia è stata confermata con un post su Facebook dal sottosegretario all'Economia del M5s Laura Castelli

I bandi di gara con i quali sarebbero stati affidatii lavori di costruzione della Torino-Lione sono stati rinviati di sei mesi. L'annuncio è stato dato via Twitter dall'account ufficiale del Movimento 5 Stelle e via Facebook dal sottosegretario all'economia Laura Castelli.«Lunedì non partirà nessun bando per il Tav», si legge su Twitter.«Il Contratto di Governo ci impegna a ridiscutere l'opera integralmente».

https://twitter.com/statuses/1104389740571316225

Su Facebook Laura Castelli dà qualche informazione in più: «I bandi – scrive – partiranno solo se Italia e Francia raggiungeranno un accordo serio. Tutto questo senza nessun costo per lo Stato e senza toccare i soldi degli italiani». Il rinvio sarebbe stato accolto anche da Telt, la società italo-francese responsabile dell'opera.

https://www.facebook.com/LauraCastelliPortavoce/posts/2197079337034852

Il ruolo del premier Conte

Secondo fonti del Governo, è statoil presidente del ConsiglioGiuseppe Conte, dopo lunghi incontri con i suoi esperti e tecnici, a trovareil modo di non far partire i bandi lunedì, come si era sempre detto. Quale sia l'appiglio tecnico o giuridico trovato dai consulenti del premier non si sa: quel che ècerto,stando sempre alle fonti di Palazzo Chigi, èche non si tratta della scappatoia indicataquesta mattina in un pur documentato articolo comparso sulla seconda pagina del Sole 24 Ore.

La reazione della Lega

Resta ora da vedere che cosa succederà, se riusciranno i pompieri della maggioranza a spegnere il fuoco almeno fino alle elezioni di maggio o se la mossa a sorpresa di Conte, che nei giorni scorsi ha bocciato l'opera, avrà solo l'effetto di irrigidire la Lega che puntava sull'effetto annuncio della partenza dei bandi per consacrare una sua vittoria sull'argomento. Le posizioni restano distanti: il rinvio dei bandi permetterà ai due azionisti di Governo di prendere altro tempo per trattare. Salvini, per ora, sembra avere incassato il colpo.

Intervistato da SkyTg24a margine del pranzo per il suo compleanno, organizzato a Milano, il vicepremier ha detto «che non ci sarà nessuna crisi di Governo» e di essere «pronto a rivedere in toto il progetto», ma che è ancora convinto del fatto «che la Tav si debba fare, per collegarci al resto dell'Europa. Stiamo lavorando per riaprire tutto quello che altri hanno bloccato per anni – ha spiegato Salvini – e io farò di tutto perché, coinvolgendo la Francia e l'Europa, l'opera si faccia. Gli italiani ci chiedono di lavorare e questo faremo».

Per Salviniil faro è ancora il contratto di Governo,«che dice che l'opera va ridiscussa, non eliminata». Le parole del vicepremier confermano, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che dal 1 giugno a oggi passi in avanti sulla Tav non ne sono stati fatti, malgrado entrambe le parti in causa abbiano sempre ripetuto che sarebbero riuscite a trovare un accordo«come sempre». L'opzione delno-deal,ovviamente, è sul tavolo e per Salvini potrebbe essere risolta con un voto del Parlamentoo con un referendum, al quale il Movimento si è già opposto.

Il post di Di Maio

Che la crisi di Governo sia alle spalle (o soltanto rinviata, insieme al tema "Tav") lo dimostrano anche le parole dell'altro vicepremier, Luigi Di Maio:«Sulla Tav- ha scritto su Facebook -la situazione si sta risolvendo positivamente. Quindi ora parliamo di altro e andiamo avanti.Le “teste dure” o frasi come “vediamo chi va fino in fondo” non mi appartengono, sono folklore che non fa bene all’Italia. Siamo stati eletti per servire gli italiani ed è quello che faremo con responsabilità».

https://www.facebook.com/LuigiDiMaio/posts/2151114398258428

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