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Vaccini, dal 12 marzo i bambini che non hanno il certificato non potranno entrare all’asilo

09 Marzo 2019 - 21:00 Angela Gennaro
«Ci sarà uno dei tanti Carnevali cui la scuola periodicamente assiste», sospira Mario Rusconi dell'Associazione Nazionale Presidi. «Ma noi dobbiamo applicare la legge». E la legge, nonostante l'appello di Salvini, non è cambiata

Il tempo è scaduto, il momento sta per arrivare: da domani 12 marzo, niente asilo per i bambini e le bambine che non sono in regola con i certificati delle vaccinazioni. Alle elementari e medie invece ragazzi e ragazze potranno entrare, ma scatteranno le multe (che finora, a dire il vero, non ci sono mai state).

Il termine ultimo, previsto per legge, per la presentazione dei certificati delle vaccinazioni obbligatorie è stato domenica 10 marzo, ma – essendo appunto domenica -il termine per la presentazione è slittato a oggi, lunedì 11. Non ci sono state proroghe ulteriori, conferma il ministero della Salute, come invece aveva chiesto Matteo Salvini.

Da martedì 12, dunque, i genitori dei bambini della scuola dell'infanzia e dell'asilo nido – quindi nella fascia d'età 0-6 anni – sprovvisti di certificazione, «non potranno far frequentare la scuola ai loro figli», spiega a Open Mario Rusconi, presidente dell'associazione Nazionale Presidi Lazio e componente del direttivo nazionale.

I bambini «saranno respinti se non hanno il certificato medico o se la Asl non ha mandato la certificazione». Per elementari, medie e primo biennio delle superiori, invece, «chi è sprovvisto deve essere segnalato alla Asl e avrà una multa che può variare dai 100 a 500 euro». Lo conferma anche il ministero dell'Istruzione, che ricorda come si tratti, semplicemente, dell'applicazione della legge.

Vaccini, dal 12 marzo i bambini che non hanno il certificato non potranno entrare all'asilo foto 1

Il problema, segnala l'Anp, «è soprattutto nella scuola primaria, dove i non vaccinati potrebbero restare a contatto con gli immunodepressi, i quali non sono tutelati da questo tipo di previsione normativa». «Ci sarà uno dei tanti Carnevali cui la scuola periodicamente assiste», sospira Rusconi.

«Genitori e mamme soprattutto che o si sono dimenticati il certificato o sono no-vax – pochi, ma ci sono – cercheranno di fare entrare il bambino, la scuola dirà di no e scatteranno le chiamate ai Carabinieri sia da parte degli istituti che delle famiglie. Ecco, la politica non deve mettere la scuola in questa situazione: deve intervenire prima».

Le statistiche

Il numero di bambini non vaccinati, secondo l'Istituto superiore di sanità, non è alto: si aggira intorno all'1,5%, dice Rusconi. «Il fatto è che un bambino non vaccinato che contrae una malattia e sta in classe con un bambino immunodepresso, come successo all'istituto comprensivo di Roma di via Ceneda, può infettare questo bambino che rischia anche effetti letali per la salute».

Vaccini, dal 12 marzo i bambini che non hanno il certificato non potranno entrare all'asilo foto 2

La giurisprudenza, d'altro canto, è chiara: «Quando ci sono due diritti soggettivi costituzionalmente tutelati che entrano in conflitto, uno dei due si affievolisce e diventa interesse legittimo. Il diritto alla salute dei bambini immunodepressi è più importante del diritto all'istruzione dei bambini non vaccinati che vengono respinti o multati».

Il preside, ricorda Mario Rusconi, «è un dirigente dello Stato che applica le leggi, piaccia o non piaccia». Facendo entrare un bambino non vaccinato all'asilo, rischia di «essere incriminato per omissione d'atti d'ufficio, perché non ha rispettato una legge dello Stato».

Matteo Salvini era intervenuto nei giorni scorsi chiedendo alla ministra Giulia Grillo un decreto legge per consentire ai bambini non vaccinati di entrare all'asilo. La ministra aveva ricordato che c'è una legge che è in discussione al Senato.

«Sono convinta che in brevissimo tempo, probabilmente entro aprile, riusciremo ad approvarla anche alla Camera», replica Giulia Grillo. «Avremo una nuova legge che supererà la legge Lorenzin» che presenta, secondo la ministra, «alcune importanti lacune».

La legge

«Non essendo cambiata la legge, il preside non può che applicare la legge attuale», chiosa Rusconi. «Se ci fosse stato un 'decreto-Salvini' – chiamiamolo così – che avesse detto che da lunedì possono entrare anche i bimbi non vaccinati, noi li avremmo fatti entrare, a prescindere da come ognuno di noi la pensi come cittadino».

In merito a quell'appello del vicepremier e ministro dell'Interno «penso, da cittadino, che ogni tanto in politica si invertano le parti. Prima erano più favorevoli ai no vax i pentastellati, ora c'è questa inversione di tendenza del ministro Salvini e della Lega. Mi sembra ci sia confusione».

«Ma la scuola – dice Rusconi – alla politica chiede una cosa sola: di essere trattata come un'orchidea. Se uno altera le condizioni atmosferiche dell'orchidea, quella deperisce e muore. Così la scuola non può essere bombardata da effetti annuncio di un tipo e dell'altro. Si crea confusione e disaffezione, nei genitori e fra gli insegnanti. La scuola non può diventare un ring in cui si effettuano lotte politiche: qui abbiamo a che fare con 8 milioni di studenti. Mi sembra più importante di qualsiasi Tav o altro».

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