La bufala della felpa di Matteo Salvini con il logo NoTav
Ieri, 10 marzo 2019, la pagina Facebook«Italia senza Renzusconi» aveva pubblicato un'immagine che ritraeva il ministro dell'Interno Matteo Salvini, ospite a Porta a Porta, mentre teneva in mano un cartello con l'hashtag #NoTav. Dopo averlo definito«pagliaccio padano» e in seguito all'articolo di Open, il post è stato rimosso e nella giornata di oggi, undici marzo 2019, il suo gestore ci riprova pubblicando una foto dove il ministro dell'Interno indosserebbe una felpa con il logo NoTav. Si tratta dell'ennesima foto bufala.
Indice:
Il post Facebook e l'immagine taroccata
Sebbene la foto sia sgranata, è facile trovare altre versioni online. Nel 2015, infatti, l'account Twitter di «Calciatori brutti» l'aveva pubblicata con la scritta Instanbule faceva parte di una serie di sfottòlegate alla cosiddetta «Felafel cup» dove Matteo Salvini ne era uscito vincitore:«Il suo kebab alla polenta con carne rigorosamente bianca ha stregato tutti. Il vincitore della Falafel Cup 2015 è Matteo Salvini!».
Il fotomontaggio pubblicato dall'account Twitter di Calciatori brutti
Troviamo la foto originale, seppur tagliata, in un articolo del 21 aprile 2015 del Corriere delle Alpi.
L'articolo del Corriere delle Alpi con la foto originale
Grazie a questo articolo riusciamo a trovare riscontro riguardo alla data, 19 aprile 2015, e il luogo dello scatto,Santo Stefano di Cadore in provincia di Belluno. Ecco una delle fotoscattate in quella giornata di visita dell'allora europarlamentare europeo, dove notiamo la scritta «Veneto» e il logo della Lega nella felpa da lui indossata:
Ansa|Il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, a Santo Stefano di Cadore (Belluno), 19 aprile 2015
Vediamo in quanto tempo impiegherà il gestore della pagina, il«grillino» Adriano Valente, per rimuovere anche questi post.
Aggiornamento
Come se non bastasse, pubblicano un'altra foto dove Salvini ha una maglietta NoTavmentre è accanto a Umberto Bossi. Bufala anche questa.
La foto originale è facilissima da trovare, la troviamo in un articolo de L'Espresso, ma è ormai evidente che quella pagina politicizzata non si fa scrupoli.