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Uber, Bayer, Disney, le multinazionali che finanziano i partiti europei

11 Marzo 2019 - 06:31 Redazione
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Secondo i calcoli di Le Monde, durante l'ultima legislatura, 83 società hanno versato poco più di un milione di euro a cinque importanti partiti europei

Che il sistema lobbistico abbia enorme influenza nelle istituzioni europee è noto a tutti. Il fatto che numerosi partiti beneficino del sostegno di potenti multinazionali lo è meno. L’ha ricordato Marine Le Pen in un’intervista alla radio francese RTL che è stata analizzata dai factchecker di Le Monde, in cui attaccava Emmanuel Macron. La leader del partito di estrema destra Rassemblement National (Raggruppamento Nazionale) ha puntato il dito contro il fatto che la multinazionale farmaceutica Bayer Monsanto finanzia «Il partito di Emmanuel Macron al Parlamento Europeo». Un’affermazione quasi corretta la sua: la Bayer finanzia l’ALDE, l’Alleanza dei Democratici e dei Liberali Europei, di cui la République en Marche, il partito di Macron, è alleato ma non fa ufficialmente parte.

I finanziamenti delle multinazionali

È però vero che l’ALDE (di cui fa parte +Europa) ha ricevuto, negli ultimi anni, importanti finanziamenti da parte di Bayer, Uber, Google e di Sygenta, gigante svizzero dei pesticidi. Solo nel 2018, la coalizione centrista ha ricevuto 122.000 euro da multinazionali e lobbisti. Tutti sono stati ricompensati con la partecipazione a colloqui e conferenze organizzati dal partito. Walt Disney Company ha partecipato a una tavola rotonda sull’avvenire del commercio e dell’innovazione, Uber e Stuart a uno sulla «flessibilità e il futuro del lavoro». Secondo i calcoli di Le Monde, durante l’ultima legislatura, 83 società hanno versato 1.034.506 euro a cinque importanti partiti europei.

Quali partiti hanno ricevuto i contributi?

Il Partito Popolare Europeo (PPE), movimento di destra moderata, ha ricevuto 61.000 euro per accogliere quattro multinazionali (AT&T, Walt Disney, Microsoft e UPS) al suo congresso annuale di Helsinki, nel novembre 2018. Lo stesso anno, gli euroscettici del gruppo Conservatori e riformisti europei (CRE), di cui fa parte Fratelli d’Italia, hanno ricevuto più di 102.000 euro da nove società (AT&T, Triple-A, Estiom, MTI, Wastech, Galerie Gema, Qed Systtems, Without Limites e AWS Holding) e 47.000 da lobby e fondazioni. Questa attività (legale) ha un peso significativo e potrebbe essere considerata come un’azione di lobbing.

Anche se per ALDE i 122.000 euro ricevuti dalle multinazionali sembrano irrilevanti rispetto a budget complessivo di 3,5 milioni di euro, questo finanziamento ha un peso importante. Le somme versate dai grandi gruppi, che raggiungono quasi sempre il massimo consentito per le donazioni di privati (18.000 euro), consentono ai partiti di rispettare le regole europee che prevedono delle risorse proprie del 15% da associare alle sovvenzioni pubbliche.

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