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Guai in vista: la via della seta è lastricata di accordi proibiti. Anche sul 5G?

12 Marzo 2019 - 15:40 Redazione
Tra nove giorni arriva in Italia il presidente cinese  Xi Jinping e tutto è predisposto per la firma del protocollo d’intesa per l’adesione dell’Italia al progetto Belt and Road Initiative (Bri). Secondo l'agenzia specializzata «Nova», oltre al protocollo generale stiamo per sottoscrivere almeno altri 22 accordi, la maggior parte dei quali generici, alcuni più delicati

Si fa più tortuoso il cammino che porta alla firma da parte del governo italiano degli accordi di cooperazione con la Cina che portano il nome di Via della Seta. Tra nove giorni arriva in Italia il presidente cinese Xi Jinping a Roma, visita prevista dal 21 al 24 marzo, e tutto è predisposto per la firma del protocollo d’intesa per l’adesione dell’Italia al progetto Belt and Road Initiative (Bri, Nuova via della seta). Ma le polemiche crescono di ora in ora, e coinvolgono il governo e la sua maggioranza. Vane sono state le rassicurazioni di Palazzo Chigi e del ministro dell’economia: da parte americana e anche dell’Unione Europea si afferma senza mezzi termini che le intese con Pechino andrebbero ben al di là dei confini imposti dal rispetto dei trattati con Washington e la Ue. Secondo l’agenzia specializzata Nova, oltre al protocollo generale stiamo per sottoscrivere almeno altri 22 accordi, la maggior parte dei quali generici, alcuni più delicati come quello tra l’Agenzia spaziale italiana (Asi) e l’Agenzia spaziale cinese sulla cooperazione per lo sviluppo di satelliti, in particolare il China Seismo-Electromagnetic Satellite 2, e per progetti pilota in ambito di cooperazione internazionale (in particolare in Africa). Secondo quanto appreso da fonti di agenzia Nova, tra gli accordi pronti per essere firmati dai due Paesi, solo due promettono di rafforzare concretamente le esportazioni italiane: uno riguardante gli agrumi e uno il seme bovino.

Figurano poi accordi sull’e-commerce tra il ministero dello Sviluppo economico e l’omologo dicastero cinese; tra la compagnia China Communication Construction Co. Ltd (CCCC) e TMT Italia per il progetto di ampliamento del terminal container n. 7 del molo Jetty del Porto di Trieste; tra China Communication Construction Co. Ltd (CCCC) e Città di Genova per la costituzione di un fondo investimento congiunto; tra la Bank of China e la Cassa depositi e prestiti per l’emissione da parte italiana di “Panda bonds” (in yuan); tra Zte e Wind per un progetto di costruzione della rete 5G; tra la compagnia cinese Camc China Engineering e il Gruppo Danieli per realizzazione di un’acciaieria in Azerbaigian; tra l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice) e il gruppo Alibaba sulla piattaforma di commercio elettronico della rete Ali-Express, per l’apertura di una stazione nazionale italiana. Previsti inoltre accordi in ambito dei media, con intese di cooperazione tra Rai e China Media Group, tra le agenzie d’informazione Ansa e Xinhua e tra le case editrici Giunti e China Foreign Language per la traduzione in italiano e la pubblicazione in Italia del libro di Xi Jinping Governare la Cina.

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