May ottiene dall’Ue concessioni sul backstop «legalmente vincolanti», ma Juncker avverte: «Non ci sarà un’altra possibilità»
A poche ore dal nuovo voto del parlamento sull'accordo con l'Ue, la premier britannica è volata a sorpresa a Strasburgo per ottenere delle concessioni in extremis dall'Unione europea. Il viaggio non è stato vano e Theresa May è riuscita ad ottenere l'inserimento nell'accordo di modifiche «legalmente vincolanti» sull'odiato backstop, il nodo del confine irlandese.
A renderlo noto il vicepremier di fatto del governo britannico David Lidington. Modifiche non di poco conto e che potrebbero garantire a May l'approvazione dell'accordo da parte del Parlamento.
«C'è un impegno giuridico a lavorare immediatamente per sostituire al backstop accordi alternativi entro dicembre 2020», ha confermato la stessa premier, consapevole di portarsi a casa una vittoria almeno davanti agli occhi di quell'ala del suo partito che aveva bocciato il primo accordo proprio a causa di un backstop senza limiti di tempo, considerato una concessione eccessiva all'Unione europea dopo il divorzio.
Per May però è presto per festeggiare. Il suo futuro, e forse anche quello della Brexit, è appeso al voto di oggi, 12 marzo. «A volte arriva una seconda possibilità, ma non ci sarà una terza possibilità», mette in guardia il presidente della Commissione Jean Claude Juncker. Se il parlamento dovesse votare no all'accordo bis di Theresa May, per la Brexit si potrebbe aprire ufficialmente il capitolo No-deal dagli scenari apocalittici.
Il leader dei laburisti Jeremy Corbyn ha già invitato la Camera a votare "No" all'accordo: «La Camera dei Comuni deve respingere l'accordo siglato a Strasburgo tra il governo britannico e la Commissione europea. L'accordo di stasera con la Commissione europea non contiene nulla che si avvicini ai cambiamenti che Theresa May ha promesso al Parlamento e per cui ha esortato i suoi parlamentari a votare a favore».