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Effetto no-vax, la presidente di una materna nel torinese: «Costretti a chiudere, solo 7 bambini» – L’intervista

13 Marzo 2019 - 11:22 Chiara Piselli
«Che si chiamino scuolette o fattorie didattiche, sono associazioni che di fatto possono aggirare l'obbligo dei vaccini. Gran parte dei nostri iscritti si sono trasferiti lì», racconta Rosetta Tagliareni

Associazioni parentali, scuolette e fattorie didattiche. È in queste strutture che molti dei bambini della scuola materna di Stupinigi, una frazione di Torino, sono migrati negli ultimi due anni con la legge sull’obbligatorietà delle vaccinazioni.

L’istituto, una scuola paritaria storica gestita da un’associazione senza scopo di lucro, ha perso tre quarti dei suoi iscritti poiché non ha accettato l’ingresso a scuola dei bambini non vaccinati. «È stata una decisione molto difficile – ha detto la presidente dell’associazione Rosetta Tagliareni -, ma non possiamo inventarci nuovi bambini».

Presidente, non c’è più niente da fare? Nessuna possibilità per la scuola di restare aperta?

«No, fino al 30 giugno dobbiamo tenere aperto per la fine di questo anno scolastico ma dal primo agosto invieremo ufficialmente una mail con la disdetta per il prossimo. Questo è proprio l’ultimo».

Quanti bambini sono rimasti?

«In questo momento sono rimasti 7 bambini. In realtà, dovrebbero essere almeno 15 ma questa è una scuola di frazione, dunque rappresenta un’eccezione: il numero di iscritti è individuato in 8 bambini».

E in questo momento è al di sotto della soglia.

«Sì. E anche per l’anno prossimo non ci sono state nuove iscrizioni sufficienti ad andare avanti. Se la scuola restasse aperta per quei pochi bambini finiremmo col rimetterci, come già sta accadendo peraltro».

Quanti iscritti c’erano gli anni scorsi?

«Noi siamo sempre stati tanti. Ogni anno abbiamo avuto in media 25 bambini. Qualche volta anche di più».

E poi che cosa è successo?

«Gli anni scorsi la legge sui vaccini ha fatto sì che venisse aperta qui vicino una “scuoletta”. Si chiama Montessori Orbassano. È un’associazione culturale no profit che accetta i bambini non vaccinati. Ma in realtà non è riconosciuta come scuola, non ci sono veri insegnanti. Bene, in questo posto, a neanche un chilometro da qui, ci sono circa 130 bambini. Da quel momento sono nate diverse associazioni parentali che di fatto possono aggirare l’obbligo dei vaccini. Che si chiamino scuolette o fattorie didattiche, sono associazioni che danneggiano molto le scuole materne riconosciute perché producono un crollo nel numero degli iscritti».

Nella sua esperienza, i genitori no-vax come hanno giustificato il trasferimento dei loro figli dalla sua scuola a una di queste associazioni?

«Le racconto di una visita di 5 genitori no-vax e un avvocato. Mi hanno chiesto se nella mia scuola materna fossi disposta ad accettare bambini no-vax. Io naturalmente ho detto di no, poiché siamo una scuola pubblicamente riconosciuta e rispettiamo le leggi. A quel punto sono partite brutte parole, ci sono stati insulti».

Cioè?

«Mi hanno detto: “Voi vi mettete a 90 gradi per il volere dello Stato”. E in quella occasione ho perso 5 iscritti. Inoltre, ogni volta che ho chiesto i documenti per le vaccinazioni ci sono stati problemi. I genitori mi hanno proposto di accettare le autocertificazioni ma io non posso assolutamente farlo perché devo inviare il codice fiscale alla Asl che poi fa tutte le verifiche caso per caso. Così, i genitori, già dall’anno precedente, hanno cercato altre soluzioni pur di non vaccinare i loro figli».

Così questo è l’ultimo anno.

«Sì, ed è un vero peccato. Siamo una scuola storica, in mezzo alla campagna. Abbiamo perso tutti i bambini perché abbiamo rispettato la legge. È un peccato anche perché le nostre scuole paritarie in realtà convengono allo Stato. Riceviamo una parte di fondi dal Miur ma siamo noi che ci facciamo carico di ogni aspetto necessario, dalla selezione dei dipendenti allo stipendio dell’insegnante che possiamo sostituire in autonomia qualora il suo metodo didattico non rispettasse uno standard di qualità accettabile».

Ha avvertito i genitori degli attuali iscritti?

«Sì, certamente. Sono sempre stata corretta. A gennaio, quando ho preso coscienza della situazione del prossimo anno scolastico, ho avvertito i 7 genitori dei bambini che ci sono adesso che non avrei più potuto tenere aperto per mancanza di nuovi iscritti, così che potessero muoversi per tempo nella ricerca di un’ altra scuola. Senza bambini purtroppo io chiudo, non posso inventarmene di nuovi. Me ne dispiace perché sono stata costretta mio malgrado. Non è stata una decisione facile, continuerò imperterrita fino al 30 giugno a fare tutto il possibile per questa scuola materna, a comportarmi come se avesse un futuro così che gli iscritti possano conservare un buon ricordo di me e della struttura. Noi lavoriamo con dei bambini non con dei fogli di carta in ufficio. Sono comunque orgogliosa di aver fatto tutto il possibile».

Effetto no-vax, la presidente di una materna nel torinese: «Costretti a chiudere, solo 7 bambini» foto 1

Luglio 2018, fonte: Facebook scuola materna Stupinigi paritaria
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