Il bandito e il campione: una tripletta e la rimonta (quasi) impossibile
«Forse la Juve mi ha preso per questo, per aiutarla a fare cose che non erano mai state fatte», sono le parole di Ronaldo a fine partita. Forse Ronaldo ha ragione, forse era stato chiamato proprio per questo, per prendere per mano la squadra nei momenti di difficoltà e caricarsela sulle spalle.Nel momento più difficile, Cr7 ha compiuto l’impresa, rimontando il 2-0 subìto all’andata al Wanda Metropolitano. Nel ritorno degli ottavi di Champions League contro l’Atletico Madrid Ronaldo fa sentire la sua presenza, eccome. Tre gol, due di testa, due stacchi perentori che a 34 anni forse solo il fuori classe di Madeira può permettersi e un gol, su rigore, dagli undici metri.Contro l’Atletico di Simeone Allegri sceglie il 4-3-3 e a fare compagnia in attacco a Ronaldo schiera Bernardeschi e Mandzukic. A centrocampo EmreCan, Pjanic e Matuidi. Per gli esterni il tecnico juventino sceglie Cancelo e Spinazzola, con i soliti Chiellini e Bonucci a presidiare la difesa.
La Juve ha una grande responsabilità, sa che quest’anno non può mancare l’appuntamento con la ChampionsLeague. Brucia ancora la sconfitta delgiugno 2017, lacoppa sfuggita a Cardiff proprio contro il Real Madrid trascinato da una doppietta di CR7. Stavolta il campione portoghese indossa i colori giusti, quelli bianconeri, e trascina la squadra verso una Champions League che manca in bacheca da troppo tempo. Al 27′ Ronaldo, su cross da sinistra di Bernardeschi, stacca di testa e anticipa Juanfran. Che la sfida abbia inizio, alla Juventus manca ancora una rete per pareggiare il parziale dell’andata. C’è ancora tempo, la speranza cresce allo Juventus stadium, deve essere la serata della svolta. Al via il secondo tempo e al 48′, su cross di Cancelo,Ronaldosalta ancora più in alto di tutti la palla viene respinta da Oblak, ma c’è un colpo di scena: il pallone è entrato, pochi centrimetri che portano la Juventus sul 2 a 2.
I bianconeri hanno pareggiato i conti, per l’Atletico Madrid non c’è più tempo per tattiche difensive, è tempo di attaccare. Ma all’85’la Juve sferra il colpo di grazia;è sempre lui, il numero 7, ad andare sul dischetto dopo il penalty procurato da Bernardeschi: tripletta e partita chiusa.Dopo il triplice fischio dell’arbitro Ronaldoimita Simeone ripetendoil “gestaccio” fatto all’andata dall’allenatore argentino. Un gesto, forse un segnale a chi dava la Juve sconfitta e destinata all’uscita:«La juveci ha messo i coglioni», ha detto Leonardo Bonucci a fine partita.Ronaldo, del resto, è stato preso proprio per questo.