La triste marcia pro-Brexit contro i traditori della patria
Nell'incertezza generale della Brexit, tra accordi bocciati, possibili rimandi e promesse di un secondo referendum, c'é chi comincia a temere che il caos possa indurre il parlamento e il governo a rinunciare del tutto a uscire dall'Unione europea.
La marcia organizzata dal gruppo Leave means Leave
Da questo sospetto nasce la marcia organizzata da Leave means Leave, un gruppo nato all'indomani del referendum sulla Brexit nel giugno del 2016. Uno slogan deciso e apparentemente semplice: uscire vuol dire uscire, il popolo ha deciso, è ora che la politica esegua il mandato del referendum. Ma con quale accordo, visto che il parlamento non ne vuole sapere di quello negoziato da Theresa May? Ed entro quando?
Twitter|Uno stendardo di Leave means Leave
La marcia – iniziata ieri 16 marzo – durerà 14 giorni e dovrebbe concludersi a Westminster, fuori dal parlamento britannico, la data ufficiale della Brexit, il 29 marzo 2019. Un modo di dire: vi stiamo osservando, le regole vanno rispettate. Nigel Farage, tra i cofondatori della campagna Leave means Leave, nonché ex-leader del movimento indipendentista britannico Ukip, era presente agli esordi, anche se non seguirà la marcia in tutte le sue tappe.
Solo cento i partecipanti
È disceso su Sunderland, con la sua giacca barbour e la sua coppola da signore di campagna, un po' fuori luogo in una delle regioni più povere del Paese, ex zona industriale, prima navale poi mineraria, adesso, dopo la decisione di Nissan di non costruire un nuovo modello a Sunderland, trascurata anche dall'industria automobilistica.
Twitter|La marcia dei manifestanti nel fango a Sunderland
Farage non ha potuto vestire i panni del profeta, venuto a salvare il suo popolo e a trascinarlo verso la terra promessa. La pioggia – che si è abbattuta su Sunderland e ha trasformato la terra in fango, rendendo la marcia sempre più difficoltosa – ha richiamato alla memoria questa metafora biblica. A Sunderland erano presenti poche persone, circa cento in totale, secondo il Guardian. Senza contare i contro-manifestanti che sbandieravano bandiere dell'Unione europea. Ancora una volta una metafora: quella di un intero Paese.