Al Bano chiede i danni all’Ucraina: «Ricorrerò alla Corte dei diritti dell’uomo»
«Al Bano è cittadino del mondo e amico di tutti, deve essere libero di andare in Ucraina; chiediamo al nostro governo di intervenire immediatamente perché hanno ingiustamente attaccato il simbolo della canzone italiana», queste le parole di Cristiano Magaletti, avvocato di Albano Carrisi. Dopo esser stato inserito nella lista nera del ministero della Cultura ucraino, su segnalazione del Consiglio di Sicurezza e Difesa nazionale, Al Bano passa all’azione legale. «Non ci fermeremo – dice Magaletti – andremo fino a Strasburgo perché questo può diventare un pericoloso precedente». Le ragioni della decisione sarebbero dovuti ai legami di Al Bano con la Russia di Putin. Il cantante pugliese è da decenni un’icona della musica italiana nei Paesi dell’Est europa e in particolare in Russia, dove ogni suo concerto diventa un evento imperdibile per gli amanti del genere. Al Bano non ha mai negato il suo apprezzamento per la Russia e anche per Putin: ha dichiarato di aver incontrato il presidente russo tre volte in vita sua. Ma non se la sente di darne un giudizio:«Sarà la storia a giudicarlo». E sul suo presunto ruolo di pericolo per la sicurezza nazionale ucraina il cantante aggiunge: «Mi trattano come un terrorista, c’è addirittura il mio nome sul sito del Ministero della Cultura. E pensare che avevo già concerti programmati lì. Io sono un uomo di pace».