Calì, altro che mafia di New York: c’entrava una ragazza
Quando il boss della mafia newyorkese Francesco Paolo Augusto FrankieBoy Calì, ultimo erede dei Gambino, è finito ammazzato da sei colpi di pistola davanti a casa sua, a Staten Island, tutti – compreso Open – si sono interrogati sul significato di questo omicidio, tirando fuori le tesi più disparate.
Le più suggestive riguardavano il ruolo di Frank in una storica operazione investigativa di 10 anni fa, messa a segno con la cooperazione tra Direzione antimafia italiana ed Fbi, nel corso della quale Calì era emerso come ultimo erede dei Gambino e mediatore dei rapporti tra la mafia siciliana e quella newyorkese: c’entrava qualcosa Palermo? Il ritorno di Cosa nostra a New York? I “don” ancora potenti?
Ad una settimana da quei fatti, bisogna ammettere che la storia è tutt’altra: il 16 marzo è stato arrestato e accusato di omicidio, Anthony Comello, un ragazzo di 24 anni che viveva con i genitori e faceva lavoretti nel settore delle costruzioni. A quel che si sa, Calì non apprezzava che Comello si vedesse con una sua nipote e aveva imposto che i due ragazzi non si frequentassero più.
Delitto d'amore
Comello l’avrebbe presa malissimo, al punto da ammazzare lo zio della ragazza e boss della proprio davanti a casa sua. All’interno della villa c’era l’ amata, che avrebbe sentito i colpi. Secondo le ricostruzioni del New York Post, il rapido arresto ha probabilmente salvato la vita di Comello che avrebbe rischiato una morte orribile se fosse rimasto libero.
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«L’assassino più stupido della storia Usa»
Il modo in cui è stato arrestato Comello ha del paradossale, perché stando sempre a quello che il NYPD avrebbe raccontato al New York Post, il ragazzo che ha ammazzato uno dei più importanti boss della mafia contemporanea potrebbe passare alla storia come «l’assassino più stupido che la storia ricordi».
Prima di ammazzare Calì gli ha consegnato la targa dell’auto che era caduta dalla macchina, FrankieBoy l’ha lanciata nella sua vettura e da lì la polizia è risalita alle impronte digitali. Appena l’hanno interrogato, Comello ha immediatamente confessato il suo crimine.
Che succede ora? I problemi per Comello potrebbero iniziare proprio quando entrerà in carcere: se non sarà messo sotto protezione, qualche wiseguy potrebbe occuparsi di lui. Il punto è che starà proprio a Comello dire se si sente minacciato oppure no. E non è chiaro se il ragazzo abbia davvero capito quanto rischia.