Salvini e i morti in mare, ma ignora i dispersi
Non è bastato l'intervento di gennaio a Porta a Porta dove aveva riportato, in malo modoe propagandistico, i dati relativi ai morti in mare nel 2018 nella tratta verso l'Italia. Il 17 marzo 2018 pubblica un tweetdove annuncia che«Nel 2019 è stato recuperato un solo morto nel mediterraneo», ma non riporta l'altro dato: quanti sono i dispersi?
Come per il caso precedente dobbiamo accedere alla bancadati di UNHCR per controllare le affermazioni del ministro dell'Interno dove osserviamo, ad esempio, con dati aggiornati al 22 febbraio 2019, nello stesso periodo sia nel 2018 che quest'anno non sono stati recuperati morti in mare. Rimangono 324 dispersi nel 2018 e i 144 nel 2019, di cui non si sa niente. Parliamo di persone che risultano partite dalla terra ferma e mai recuperate, vive o morte. Salvini cita«un solo morto» recuperato, ma non troviamo un riscontro chiaro.
Il ministro dell'interno usa abilmente il verbo «recuperare». Qualcuno sosteneva che il naufragio avvenuto a Nord-Est di Tripoli lo scorso 18 gennaio fosse una bufala, addirittura una messinscena, ma era tutto documentato dalla stessa Marina Militare italiana:
Nel pomeriggio di oggi nel Mediterraneo centrale, a circa 50 miglia nautiche a nord est di Tripoli, un aereo da pattugliamento marittimo P 72 del 41° Stormo di Sigonella dell'Aeronautica Militare, in volo nell’ambito dell’Operazione Mare Sicuro, ha avvistato un gommone, in fase di affondamento, con circa 20 persone a bordo. L’equipaggio dell’aereo, viste le pessime condizioni di galleggiabilità, ha subito lanciato in prossimità del gommone due zattere di salvataggio di tipo Coastal, in dotazione al mezzo aereo, che si sono regolarmente aperte.
Vennero identificate 20 persone a bordo di un gommone che poteva portarne di più, ma furono recuperati appena tre superstiti in seguito all’arrivo della nave Eli Duilio. Degli altri nessuna traccia, nemmeno i corpi, uno dei motivi per il quale nel sito dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni –Missingmigrants.iom.int– vengono considerati come morti, ad oggi 153.
Si sta giocando un po' troppo sull'usodelle parole -«morti recuperati» e«dispersi» – anziché parlare di esseri umani.