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Tinder, ecco come funzionava il vecchio algoritmo (ma ora ne arriva uno nuovo)

18 Marzo 2019 - 06:12 Henry Albert
Scompare per sempre la misteriosa classificazione Elo, che per molti critici favoriva eccessivamente l'aspetto fisico degli utenti

Tinder ha deciso di parlare del suo algoritmo, dedicandogli un intero blog post, che da un punto di vista tecnico dice pochissimo (è a metà tra una trovata pubblicitaria e un comunicato), ma conferma i sospetti di molti utenti: il vecchio algoritmo, qualsiasi esso fosse, funzionava con un punteggio Elo. Arpad Elo, l’inventore, l’aveva sviluppato per classificare i giocatori di scacchi (è ancora in uso oggi). L’algoritmo poi è stato applicato anche ai videogiochi, League of Legends fra tutti, e alle app per incontri. A differenza di altre app di incontri, Tinder richiede poche informazioni ai suoi utenti: l’età, la posizione, il sesso e la preferenza sessuale. Non può creare profili complessi di compatibilità, come OkCupid, né offrire filtri specifici (legati a etnia, professione, religione o altro).

Con il vecchio sistema Elo, Tinder avrebbe classificato i suoi user in base alla loro “attrattività”. In sintesi, più persone danno il like a un profilo Tinder, più cresce il suo punteggio. Il profilo viene quindi proposto ad altre persone con punteggi simili, portando di fatto a fare interagire tra di loro solo le persone più desiderabili. Considerando le poche informazioni rilasciate all’app, la gran parte dell’impatto di un profilo è legato all’aspetto fisico; secondo i critici dell’Elo, questo vuol dire che le persone fisicamente attraenti ricevono più match, mentre i “poco desiderabili” rimangono intrappolati, senza possibilità di risalita, al fondo della classifica.

Del nuovo algoritmo si sa poco: The Verge ipotizza possa essere qualcosa di simile all’algoritmo di Gale-Shapley, ritenuto soluzione del “problema del matrimonio stabile”. Dal blog post si evincono due certezze: i profili a nostra disposizione vengono modificati ogni volta che qualcuno interagisce col nostro; è possibile aggirare l’algoritmo pagando (per un Super Like, per essere il primo profilo tra quelli a disposizione di un altro user, o per un boost del profilo, che ci mette in testa tra il ventaglio di scelte di vari altri utenti). 

Tinder nel suo comunicato la fa breve: «Vi accoppiamo usando la vostra attività recente, preferenze e posizione, in oltre 190 paesi». Non è chiaro quale sia l’effettiva realtà tecnica di questa affermazione, un sito d’incontri deve fare incontrare più persone possibile, di conseguenza, avrà sempre bisogno di un sistema per trovare grandi quantità di coppie compatibili.

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