Basilicata, la candidata della Lega: «Se è fascista chi lotta per il popolo, io sono fascista»
Gerarda Russo, candidata della Lega al Consiglio regionale in Basilicata, era salita sul palco di Melfi per presentare il suo programma elettorale. Mentre parlava, qualche contestatore tra il pubblico ha cominciato a urlare: «Fascista, fascista!».
Russo inizialmente li ha ignorati. Poi ha deciso di rispondere alle provocazioni: «Se fascista vuol dire lottare per il popolo, io sono fascista!». Sul palco accanto a lei Marzio Liuni, deputato e commissario regionale della Lega per la Basilicata, che aveva cercato di dissuadere la donna dal rispondere alle critiche e di attenersi a un semplice chiarimento della sua agenda elettorale.
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Valerio Tramutoli, candidato alla presidenza della Regione con la lista Basilicata Possibile, ha accusato la donna di apologia del fascismo. Anche il sindaco di Melfi Livio Valvano ha attaccato duramente le dichiarazioni della Russo e il vicepremier Salvini: «Nel comizio della Lega a Melfi la candidata locale di Matteo Salvini, prima del suo intervento, dichiara con incredibile spudoratezza: "Io sono fascista". Cosa farà adesso il ministro dell’Interno? Un altro selfie?».
Sul suo profilo Facebook Gerarda Russo ha però deciso di difendersi dalle accuse parlando di una strumentalizzazione del video e delle sue parole: «La frase è: “Se fascista vuol dire essere a favore del popolo allora io sono fascista” che equivale a dire: “Se essere populista vuol dire essere a favore del popolo allora io sono populista. È stata una risposta data a quei ragazzi che non conoscono il senso della democrazia contestando durante il comizio e accusandomi di essere fascista».
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