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La Nasa manderà un elicottero su Marte

19 Marzo 2019 - 09:46 Juanne Pili
Il piccolo drone marziano accompagnerà il rover di Mars 2020 sul Pianeta rosso, scattando foto della superficie, ma la sottile atmosfera e le freddi notti potrebbero ostacolarlo

Secondo la Nasa far volare un elicottero nella sottile atmosfera marziana non è impossibile: il capo dell’Agenzia spaziale, Jim Bridenstine, ha annunciato che il rover della missione Mars 2020 sarà accompagnato da un piccolo drone, dotato di un rotore a cui sono state montate due coppie di pale, progettato per poter volare su Marte. Le sue eliche possono fare fino a 2400 giri al minuto: sono 10 volte più veloci di quelle terrestri. A bordo sarà montata una videocamera paragonabile a quelle di uno smartphone per fotografare la superficie.

Il programma Moon to Mars

Bridenstine ha illustrato anche il programma Moon to Mars, ovvero il passaggio intermedio che dopo il ritorno sulla Luna ci porterà sul Pianeta rosso. Il motto con cui è stato presentato il piccolo elicottero è «La Nasa è con te quando voli, anche su Marte». Potrebbe sembrare lo slogan di una compagnia di viaggi per Marte, cosa che per altro è già possibile con quelli suborbitali dei programmi spaziali privati, anche se il costo dei biglietti per adesso resta proibitivo.

Ma la frase è molto probabilmente rivolta al rover della missione, che non sarà quindi solo. In California, al Jet Propulsion Laboratory (Jpl), i migliori innovatori aeronautici dell’Agenzia hanno studiato il modo di creare un elicottero simile, per dare supporto al rover. L’impresa non deve essere stata facile, dal momento che hanno dovuto progettare un mezzo più pesante dell’aria da far decollare nella già sottile atmosfera marziana.

Le difficoltà della missione

In caso di successo i droni potranno essere impiegati in futuro nelle prime missioni umane su Marte, aiutando gli astronauti a studiare punti della superficie altrimenti proibitivi, inoltre velocizzeranno il loro lavoro, esattamente come avviene già oggi sulla Terra. Ad ogni modo, la Nasa non fornisce grosse garanzie di successo, anche se la simulazione presentata è molto incoraggiante.

I problemi non sono pochi. Parliamo di un drone che dovrà vincere un’atmosfera decisamente meno densa di quella terrestre, anche se a gravità più bassa, e che dovrà affrontare le freddi notti marziane. In caso di guasto il rover non sarà in grado di ripararlo. La Nasa scommette sulle sue dimensioni ridotte e su un pannello fotovoltaico che ne ricaricherà le batterie, che avranno anche il compito di tenere caldo il drone.

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