L’imbarazzo della giunta capitolina e la reazione delle opposizioni all’arresto di De Vito
Mattinata di imbarazzo in Campidoglio, con i lavori fermi e pochi consiglieri in giro dopo l'arresto, all'alba di oggi, mercoledì 20 marzo, del presidente dell'assemblea capitolina Marcello De Vito.
Pochi i rappresentanti della giunta che si fanno vedere in giro e nessuna notizia della sindaca, Virginia Raggi, che ha affidato a Facebook la sua reazione all'arresto del numero due del Movimento 5 Stelle in Campidoglio. «Nessuna indulgenza per chi sbaglia», dice la prima prima cittadina della Capitale.
Le reazioni dei pentastellati
L'assessore Daniele Frongia, ex vicesindaco – aveva rinunciato all'incarico, tenendo solo la delega allo Sport e alle politiche giovanili, dopo l'arresto per corruzione, nel 2016, di Raffaele Marra – non rilascia commenti. «Incredulo e stupito» si dice Gianni Lemmetti, assessore al Bilancio – dopo l'allontanamento del suo predecessore, Andrea Mazzillo. «Sono stupito, non me l'aspettavo», dice l'assessore alle telecamere.
«Non vorrei che fosse un problema legato allo stadio, del quale non ne so assolutamente niente, non c'ero qui». E su Luigi Di Maio che ha immediatamente e per direttissima espulso Marcello De Vito dal Movimento 5 Stelle: «Non si confonde l'azione dell'amministrazione con il comportamento dei singoli. Non siamo in imbarazzo per questa cosa qui. L'azione di ripulitura la facciamo anche internamente, quindi non abbiamo nessun tipo di problema».
Le opposizioni attaccano la Raggi
«Sono riusciti a stravolgere il progetto dello Stadio della Roma che per noi non ha più la pubblica utilità. Infatti non lo abbiamo votato. Era l'unica grande opera della città e si anche questa si bloccherà», attacca dalle opposizioni Giulio Pelonzi, capogruppo del Pd in Campidoglio. «Questa città è bloccata dall'incapacità della giunta Raggi». E sì, conferma Pelonzi, «stiamo pensando a una mozione di sfiducia: l'abbiamo già presentata per tre assessori, ora forse i tempi sono maturi anche per la prima cittadina».
«La Raggi deve fare una riflessione profonda se prima di De Vito è stato arrestato anche l'avvocato Luca Lanzalone, che era qui nelle stanze del Campidoglio per gestire molti dossier», dice invece Francesco Figliomeni, consigliere di Fratelli d'Italia e vicepresidente dell'Assemblea capitolina. «Anche perché la sostituzione del presidente dell'assemblea può essere solo temporanea. Dovrà dare delle risposte».