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Trump vuole riconoscere la sovranità di Israele sul Golan

22 Marzo 2019 - 13:32 Redazione
Pochi giorni prima delle elezioni in cui si gioca il futuro di Netanyahu, il presidente americano gli ha reso un grande servizio

Con un tweet, il presidente americano Donald Trump ha annunciato che «dopo 52 anni ètempo che gli Stati Uniti riconoscano pienamente la sovranità di Israele sulle alture del Golan, un’area di vitale importanza stategicae securitaria per lo Stato di Israele e la stabilità regionale!»

Con queste parole, Trump ha reso un grande servizio a BenjaminNatanyahu, il premier israelianoche si presenterà per un secondo mandatoalleelezioni il 9 aprile. Il primo ministro teneva a questa affermazione americanaperché la sua amicizia con il presidente statunitenseè uno dei cavalli di battaglia della sua campagna elettorale, minacciatadalle accuse di frode e corruzione.

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Questa presa di posizione di Trumprompe però con una lunga tradizione americana. Gli Stati Uniti avevano sempre rifiutatodi riconoscere il Golan o la Cisgiordania come israeliane, sostenendo che i confini territoriali tra Israele e Palestina dovessero essere decisi diplomaticamente.

Le Nazioni Unite condannanol’occupazione israeliana delle alture del Golandal 1967, data in cuile truppe israeliane hanno preso il controllo del territorio siriano durante la guerra arabo-Israeliana. Un annuncio del genere rischia inoltre di pregiudicare il piano di pace che il presidente americano ha annunciato di voler proporre a Israele e Palestina.

Trump vuole riconoscere la sovranità di Israele sul Golan foto 1

Un manifesto elettorale del partito Likud. Gerusalemme, 3 gennaio 2019

Oltre la perdita del supporto del supporto dei leader arabi, l’annuncio di Trumpha poche implicazioni pratiche. Non c’è nessuna trattativa diplomatica in corso sulle alture del Golan. L’annuncio segue una serie di azioni che hanno radicalmente rivoluzionatoil ruolo degli Stati Uniti nel conflitto israelo-palestinese e che hanno favorito oltremodo il governo israeliano di destra.

Tra questi, il trasferimento dell’ambasciata americana a Gerusalemme e il ritiro dal patto sul nucleare con l’Iran.«Il Presidente Trump ha appena fatto la storia», ha affermato ieri Netanyahu, in un incontro con Mike Pompeo. Poi, in riferimento all’accordo sul nucleare, ha aggiunto: «Il messaggio che Trump ha dato al mondo è che l’America sta dalla parte di Israele». Secondo leautorità palestinesi, marginalizzate dall’amministrazione Trump, il gesto del presidente americano potrebbe dar vitaa una nuova ondata di violenza nella regione.

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